2015-11-07 12:08:00

Don Xhuli: da migrante a sacerdote, attendo Francesco a Firenze


Da migrante albanese a sacerdote a Firenze. E’ la storia originale di don Bledar Xhuli, parroco a Campo Bisenzio – nella diocesi fiorentina – che il prossimo 10 novembre offrirà una sua testimonianza a Papa Francesco, nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore, dove il Pontefice si rivolgerà ai partecipanti al Convegno ecclesiale nazionale. Don Bledar racconta, al microfono di Alessandro Gisotti, l’emozione di poter incontrare il Papa:

R. – Sono arrivato dall’Albania a 16 anni. Negli anni Novanta tanti di noi albanesi venivamo via perché non c’era più un futuro… Non c’era più la possibilità, dopo il crollo del regime comunista, di costruirsi una vita in Albania. Quindi, lo scopo era questo: lavorare un paio d’anni circa e poi tornare a casa. Questo era il mio progetto, ma Qualcun Altro forse ne aveva degli altri…

D. – Papa Francesco ha visitato la sua terra natale – l’Albania – e adesso a Firenze lei avrà la possibilità proprio di parlare, di dare una testimonianza, a Francesco...

R. – L’emozione è grande, come ha detto lei, a partire dalla visita che il Papa ha fatto in Albania – io ho il cuore pieno di gratitudine da settembre dell’anno scorso – perché Papa Francesco è andato in Albania trovando ciò che lì c’è di buono – per esempio il dialogo interreligioso – e mostrandolo al mondo. Quindi, questo è il sentimento che porto da albanese, di riconoscenza, che spero di poter dire a Papa Francesco. L’altro è come cittadino italiano e come sacerdote a Firenze – in questa diocesi, in questa Chiesa – delle sfide quotidiane che viviamo e della testimonianza che Papa Francesco ci dà con l’accoglienza del prossimo, del povero e del profugo che lui mette in prima linea.

D. – Quali sono in particolare le aspettative dei suoi parrocchiani? Una visita di un giorno, ma estremamente intensa…

R. – Papa Francesco ci ha sempre stupito con la sua semplicità e con il suo messaggio, che arriva al cuore dei fedeli, anche indirettamente, anche senza l’intermediazione spesso di noi sacerdoti. Quindi, anche da parte dei fedeli c’è un’attesa fortissima, perché Papa Francesco riesce davvero a dare loro stimoli per la fede, ma anche per la vita quotidiana. Anche persone che non sono proprio praticanti o credenti: devo dire che il messaggio di Papa Francesco arriva anche a loro.

D. – Guardando anche all’evento – il Convegno ecclesiale nazionale – Francesco interverrà, in qualche modo darà gli orientamenti alla Chiesa italiana per i prossimi anni. Come guarda a questo Convegno?

R. – Con l’aspettativa di ciò che già Papa Francesco ci ha detto ultimamente, anche dopo il Sinodo. Questo continuo cambiamento, anche della Chiesa, che continua nel mondo di oggi non soltanto ad annunciare il Vangelo agli altri, ma a prenderne lei stessa coscienza, ad annunciarlo prima di tutto a sé stessa e poi agli altri.








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