2015-10-28 08:12:00

Unhcr: da gennaio 700mila arrivi via Mediterraneo in Europa


Sono state oltre 700mila le persone giunte in Europa attraverso il Mediterraneo da gennaio ad oggi: sono le nuove cifre fornite dall’Alto Commissariato Onu per i rifugiati. La crisi migratoria si aggrava, ha detto ieri il presidente del consiglio europeo Tusk, parlando al Parlamento europeo di Strasburgo. Francesca Sabatinelli:

Sempre più il precario equilibrio tra i Paesi dell’Unione europea è messo alla prova. Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, lo ha denunciato ieri, spiegando che l’esodo fino ad oggi ha visto 705.200 arrivi via Mediterraneo. Cifre e allarmi che hanno spinto il presidente francese Hollande e la cancelliera tedesca Merkel a inserire la questione migratoria nel programma del loro incontro ieri a Parigi, dedicato alla Siria, e che ha visto piena convergenza tra i due su come affrontare il punto sia sul piano politico e sui mezzi necessari ai Paesi in prima linea, come l’Italia con 140mila arrivi e la Grecia con 560mila, il 64% dei quali provenienti dalla Siria.

La situazione è destinata ad aggravarsi, ha aggiunto Tusk, evocando la nuova ondata di rifugiati provenienti da Aleppo e dalle regioni siriane colpite dai bombardamenti russi che, ha sottolineato, hanno provocato oltre centomila sfollati. Una crisi che sta creando problemi tra chi non ne aveva mai avuti finora, come l’Austria e la Baviera, che si accusano reciprocamente della cattiva gestione del flusso di migliaia di profughi. L’Organizzazione internazionale delle migrazioni intanto rileva che in Grecia il numero di arrivi continua ad essere elevato malgrado il peggioramento delle condizioni metereologiche. Dall’inizio del mese di ottobre, sono stati oltre 160mila gli arrivi dalla Turchia, di cui 99mila sull’isola di Lesbo. In Italia se ne contano invece settemila, contro i 15mila dello stesso periodo dello scorso anno. Un calo, ritiene l’Oim, dovuto al fatto che i siriani non transitano più per l’Italia ma per la Turchia e la Grecia.

Dobbiamo fare di più e meglio perché rischiamo di non essere all’altezza, ha dichiarato il presidente della Commissione europea Juncker davanti al Parlamento europeo, aprendo alla flessibilità per le spese per la crisi dei migranti, avvertendo però che sarà applicata “Paese per Paese”, purché ci siano “sforzi straordinari”. Bus e treni attraversano i Balcani giorno e notte per condurre i migranti attraverso le varie frontiere, dove si formano code di persone che restano per ore al freddo prima di venire registrate e di poter così continuare il viaggio. Sabato scorso la Croazia ha visto il numero record di 11.500 ingressi in un giorno. In Slovenia sono transitate oltre 86mila persone dopo  la chiusura da parte dell’Ungheria della frontiera con la Croazia, dieci giorni fa. Lubiana ha quindi avvisato di essere pronta a installare una recinzione sorvegliata nel caso la situazione peggiorasse e se Bruxelles non metterà in atto una piano d’azione.

 

 








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