2015-10-28 08:16:00

Terremoto in Pakistan: si scava ancora tra le macerie


Ancora drammatica la situazione tra Afghanistan e Pakistan, devastati dal potente sisma di lunedì scorso. I soccorsi non si arrestano nonostante le difficoltà. Per un aggiornamento, il servizio da Kabul di Barbara Schiavulli:

Ormai è una lotta contro il tempo per trovare altri sopravvissuti dopo il terremoto che ha colpito l’Afghanistan e il Pakistan. Alcuni posti sono stati dichiarati irraggiungibili, sia per la posizione remota e le condizioni del tempo, pesanti piogge nelle zone montuose, sia per la sicurezza e la presenza dei talebani. Alcune comunità saranno tagliate fuori dagli aiuti. “Siamo molto preoccupati per i bambini,  in balia degli eventi atmosferici e del freddo”, ha detto Karim Hulshof, Direttore regionale dell’Unicef per il Sud Asia.  “Da noi sono arrivati 31 feriti, persone quasi tutte con fratture multiple”, ci ha raccontato Najib Dullah, il direttore dell’ ospedale Wazira Akbar Khan, che ci ha portato a vedere i feriti. Molti operai caduti da impalcature, ma anche un padre con il figlio estratti dalle macerie quando il loro negozio è collassato. Passa il tempo e gli echi del terremoto si fanno più flebili, con un audio diffuso ieri il mullah Mansour, capo dei talebani afgani, dice a gran voce che continueranno a combattere fino che in Afghanistan non ci sarà un sistema islamico. I talebani intanto irrompono nella prigione di Ghazni liberando 300 detenuti mentre i militari inglesi hanno deciso di restare per tutto il 2016 Continua a tremare la terra afgana e si torna alle minacce, all’insicurezza e alle violenza di sempre.

Le organizzazioni umanitarie si sono subito mosse per aiutare le popolazioni colpite. Tra queste Caritas Pakistan. Alessandro Guarasci ha sentito Fabrizio Cavalletti, responsabile ufficio Asia e Oceania di Caritas italiana:

 

 








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