La visita di Papa Francesco aiuterà a rafforzare la coesione nazionale minacciata da attacchi terroristici, corruzione, politiche che puntano alla divisione sfruttando l’elemento etnico. Ne sono convinti i vescovi del Kenya, che stanno moltiplicando appelli e indicazioni ai fedeli in preparazione della visita di Papa Francesco nel Paese, dal 25 al 27 novembre prossimi.
Accogliere il Papa come un dono di Dio
Mons. Philip Anyolo, vescovo di Homa Bay e presidente della Conferenza episcopale
del Kenya, ha invitato i keniani ad accogliere la visita del Papa come un dono di
Dio, per ricevere la Grazia portata dal Vicario di Cristo. Il coordinatore del comitato
incaricato di preparare la visita di Papa Francesco, Stephen Okello, ha annunciato
che il Santo Padre terrà incontri interreligiosi con musulmani, hindu, appartenenti
alle religioni tradizionali, oltre ad incontrarsi con i leader delle principali confessioni
cristiane, per ridurre la radicalizzazione e accrescere invece lo spirito di tolleranza
e di mutuo rispetto. In particolare, ha sottolineato Okello, il Papa incontrerà le
vittime del reclutamento forzato in gruppi armati, come gli Shabaab “incoraggiandoli
a incanalare le loro energie ed i loro entusiasmo nelle giusta direzione”.
Negli slum di Nairobi il Papa rinnoverà l'appello per i poveri
Altro punto importante della visita di Papa Francesco è l’incontro con gli abitanti
degli slum di Nairobi, dove rinnoverà l’appello che “i poveri non possono essere abbandonati
o ignorati”, e che “non si possono mettere in pratica politiche che vadano a loro
detrimento”. (L.M.)
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