2015-10-25 11:12:00

A Roma, inaugurata la Casa d'accoglienza Scalabrini


È stata inaugurata ieri alla presenza di volontari, numerosi rappresentanti della famiglia scalabriniana e del territorio, autorità e ospiti tra i migranti e i rifugiati, Casa Scalabrini a Roma: una struttura di seconda accoglienza promossa da missionari Scalabriniani, Elemosineria Apostolica, Conferenza episcopale italiana e Fondazione Migrantes.

Gli interventi
Ad aprire la cerimonia d’inaugurazione è stato l’intervento di padre Gianni Borin, superiore dei missionari Scalabriniani in Europa e Africa, che ha illustrato la scelta “profetica” di aprire una casa d’accoglienza a Roma, prendendo esempio da altre esperienze simili già esistenti. A sottolineare lo stile peculiare di Casa Scalabrini, che consente a ogni ospite la libertà di esprimere se stesso e non dimenticare la propria cultura d’origine, ha pensato mons. Guerino Di Tora, presidente della Commissione per le Migrazioni Cei e della Fondazione Migrantes. Mons. Paolo Lojudice, già parroco di San Luca a Largo Preneste (Municipio V di Roma, nello stesso territorio della struttura appena inaugurata), ha evidenziato quanto la rete sia fondamentale per la riuscita di progetti come questo; mons. Pierpaolo Felicolo, direttore dell’ufficio diocesano della Pastorale per le Migrazioni, e mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas romana, hanno ricordato come la Chiesa sia impegnata in prima linea nell’accoglienza dei flussi di migranti.

Uno stile d’accoglienza senza eguali
La giornata è poi proseguita con gli interventi di alcuni ospiti come Mohamed Camara, che ripercorrendo le tappe del suo cammino personale ha espresso gratitudine per quanto ricevuto in questi anni. Al termine dell’evento, prima di scoprire la targa della casa, il superiore generale della Congregazione, padre Sandro Gazzola, ha citato le parole del Beato vescovo Scalabrini che ai tempi della prima emigrazione italiana ebbe l’intuizione di mettere in connessione Chiesa e laicato. (R.B.)








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