"L'atto elettorale deve essere una vera festa civica, nel quadro della Costituzione, e deve essere garantito dallo Stato, dai partiti politici e dai cittadini. A ciascuno compete un ruolo e una responsabilità, che insieme costituiscono il bene della Repubblica. Siamo tutti responsabili, nessuno può sentirsi estraneo" ha pubblicato l'ufficio stampa della Conferenza episcopale argentina (Cea) in vista delle elezioni presidenziali di domani.
La Chiesa chiede trasparenza delle elezioni
La Cea già a marzo scorso aveva chiesto che il cambio di governo non significasse
una crisi ma una "alternativa normale" della vita democratica. In questo mese di ottobre
ha lanciato un appello a compiere ogni sforzo per garantire la trasparenza delle elezioni
e per evitare qualsiasi azione che possa causare "diffidenza e divisione tra gli argentini".
Popolazione deve essere attenta alla realtà sociale e politica del Paese
I vescovi hanno seguito da vicino la situazione politica del Paese e hanno sempre
consigliato alla popolazione di essere attenti alla realtà sociale e politica, per
poter agire con il voto come cittadini consapevoli del futuro del Paese. Per questo
motivo l'ultima Assemblea dei vescovi aveva dedicato particolare attenzione allo studio
della realtà politica, In Argentina il voto è universale, segreto e obbligatorio per
i cittadini di età compresa tra 18 e 70 anni. Gli elettori sono più di 30 milioni,
di cui molti giovani sotto i 20 anni. Un altro dato significativo riguarda la quantità
di elettori nelle periferie di Buenos Aires, che hanno superato di gran lunga alcuni
capoluoghi di provincia. (C.E.)
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