2015-10-23 11:21:00

Mons. Miranda: la Chiesa accoglie tutti, non esclude nessuno


La Chiesa non esclude nessuno, è accogliente verso tutti: è quanto ha detto al Sinodo mons. Alfonso Gerardo Miranda Guardiola, vescovo di Idicra in Messico. Paolo Ondarza gli ha chiesto innanzitutto di descriverci il clima dei lavori sinodali:

R. – L’atmosfera è molto buona; c’è una partecipazione coraggiosa da parte di tutti i Padri sinodali e una straordinaria partecipazione dei laici. Ho sentito la fraternità e un’atmosfera fraterna e cordiale.

D. – Quali sono le sfide più impegnative a questo punto?

R. – L’accoglienza di tutti i tipi di famiglie e specialmente delle persone e delle famiglie ferite. La Chiesa dovrà avere un’attitudine, come la chiama il Papa, molto aperta verso tutte le persone, senza nessuna esclusione.

D. – Il termine “famiglie” oggi, nel dibattito politico-sociale, tende a considerare anche quelle non composte da un uomo e una donna…

R. – Quando parliamo di famiglie stiamo parlando di famiglie composte da un uomo e una donna. Ma quando parliamo di accoglienza nella nostra Chiesa, allora parliamo di tutte le persone, senza nessuna esclusione. Insisto: nessuna esclusione! Perché in una famiglia ci può essere ogni genere di ferita: tendenze omosessuali, ferite psicologiche… Tutti i tipi di ferite.

D. – E la Chiesa vuole accompagnare tutte le persone…

R. – Tutte le persone. La Chiesa deve accogliere e accompagnare tutte le persone, nessuno escluso. Dobbiamo difendere la nostra dottrina, ma sempre con un cuore aperto, misericordioso, che accoglie tutte le persone.

D. – Che cosa vuole dire accoglienza? Dei divorziati risposati? Accoglienza ai sacramenti?

R. – Accoglienza, prima di tutto, con l’attenzione, con l’ascolto, con quello che abbiamo: la comunione spirituale, tutta la pastorale, la direzione spirituale. L’accesso alla Comunione è una cosa che non è stata risolta, è ancora aperta in questo  momento. Ma insisto: tutti devono avere accesso al nostro cuore, alla nostra pastorale nel pieno senso del termine.

D. – Quindi comunione spirituale…

R. – Per esempio, che queste persone – i divorziati risposati – possano stare con gli altri per la Comunione, per ricevere la benedizione: non la Comunione sacramentale, ma la benedizione ad esempio. Però prima dobbiamo ricevere queste persone nella nostra pastorale ecclesiale.








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