2015-10-22 14:12:00

Siria: polemiche per l’incontro Putin–Assad


In Siria gli oppositori al regime hanno attaccato con razzi un quartiere residenziale della città di Aleppo, uccidendo quattro civili e ferendone altri quattro. Intanto sul fronte internazionale oggi il Presidente russo, Putin, dopo l’incontro di Mosca con l’omologo Assad è atteso a Sochi, dove parlerà anche della crisi siriana; mentre una delegazione di parlamentari russi incontra in Siria le autorità di Damasco. Il servizio di Marco Guerra:

Continua a far discutere l’incontro privato al Cremlino, durato più di tre ore, tra Putin e Assad avvenuto martedì e reso pubblico solo ieri. Fonti diplomatiche russe hanno espresso rammarico per la reazione della Casa Bianca che ha parlato di “tappeto rosso” steso al presidente siriano e di “un’accoglienza in contrasto con gli obiettivi di una transizione politica”. “I colloqui a Mosca hanno un'importanza fondamentale” per trovare una soluzione politica, ha risposto la diplomazia russa. Indiscrezioni di stampa riferiscono, invece, di distanza e diffidenza del presidente russo nei confronti di Assad, con Putin irritato dalla resistenza del secondo su temi come l'avvio di colloqui di pace e il rilascio di alcuni oppositori.  Riflettori puntati ora su Vienna, dove domani si tiene il vertice sulla crisi siriana a cui parteciperanno Turchia, Arabia Saudita, Russia e Stati Uniti. Intanto, sul terreno prosegue l’offensiva dell’esercito governativo nelle province settentrionali della Siria, sostenuta dai raid dell’aviazione russa. Sulla situazione ad Aleppo sentiamo il vescovo della città e presidente della Caritas siriana, mons. Antoine Audo:

R. – Vicino ad Aleppo, sembra che ci siano stati attacchi contro gruppi armati. Ho sentito dire soprattutto a sud di Aleppo… Questo ha causato la fuga di qualcosa come 30-35 mila profughi, a seguito di questo bombardamento. Questo è veramente grave e triste! Ma per quanto riguarda proprio la città di Aleppo si vedono meno attacchi dei gruppi armati contro la città, meno bombe cadono sulla città; ce ne sono, ma rispetto al passato sembra che siano meno gli attacchi…

D. – Quindi vedete le ripercussioni dei bombardamenti dell’aviazione russa e americana sulle dinamiche della guerra civile? La popolazione come vive questa nuova situazione? Lei aveva detto anche che alcune zone della città prima erano controllate dai ribelli, adesso invece c’è una avanza dell’esercito governativo…

R. – E’ una questione veramente molto delicata. Non posso dare dettagli… La reazione della gente, a questi bombardamenti, dipende molto in quale parte si trovano.

D. – Quindi anche la popolazione è divisa: ci sono persone che appoggiano una fazione piuttosto che un’altra. Ma i cristiani come affrontano questa nuova situazione ad Aleppo? Continuano a vivere nella città?

R. – Come al solito ci sono due situazioni: quelli che vogliono partire a causa dell’insicurezza e a causa della crisi economica, che vogliono vivere e salvare la propria vita; e i giovani che vogliono partire, soprattutto per tutta la questione relativa al servizio militare, perché si entra, ma non si sa se si uscirà… Questo è un problema grave! Stiamo perdendo tanti giovani a causa di questa situazione relativa al servizio militare... La terza cosa: alcuni sperano che questa entrata di nuovi attori, questo cambiamento,  porti ad una soluzione politica e che ci possa essere un accordo tra tutte queste forze regionali e internazionali per riuscire a uscire da questa crisi. Molti  sperano in una situazione politica della crisi.

D. – Quindi il coinvolgimento della Russia e degli Stati Uniti nel conflitto, per certi versi, fa sperare le persone che ci sia una soluzione vicina?

R. – Sì, sembra. Molti dicono che c’è già un accordo implicito per uscire dalla crisi. 








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