2015-10-21 16:34:00

Sinodo, Tettamanzi: lo Spirito ci scuote e chiede coraggio


"Ci si confronta con tanta schiettezza, coraggio, umiltà. Su questa strada le divergenze si attutiscono e si realizza gradualmente una convergenza che ci mette in pace, ricordando che questa deve essere posta a servizio di un rinnovamento della vita ecclesiale e in termini più vasti della storia stessa". Il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano e autore, con il giornalista Paolo Rodari, del libro "Misericordia. Il Giubileo di Papa Francesco", racconta ai nostri microfoni l'esperienza del Sinodo a cui sta partecipando: "Il protagonista per antonomasia di ogni Sinodo è lo Spirito di Dio che ci scuote e ci chiede di rispondere con un sì generoso, coraggioso alle richieste nuove che la storia, attraverso la rivelazione dello Spirito, presenta a tutti e a ciascuno". 

"La misericordia tra i padri sinodali è una caratteristica che emerge in una maniera sempre più forte rispetto al passato. Durante la discussione si è particolarmente attenti ai travagli, agli sconcerti del momento storico che si sta vivendo, e si da uno sguardo di accoglienza", spiega il porporato, sottolineando la forza della famiglia che "è una grandissima speranza. Di fronte alle miserie e alle sofferenze della famiglia non si può rimanere neutrali e tranquilli", aggiunge. 

Come stanno in rapporto verità e pastorale? Dottrina e pastorale? "In un rapporto di unità profonda", risponde il cardinale. "Senza verità non è possibile una realizzazione concreta, storica della persona e d’altra parte quel poco che la persona fa è in vista della verità. Il nome unico è Gesù Cristo. Per il credente la verità sta in Cristo e la vita quotidiana sta nella imitazione". E' la Parola di Dio a illuminare: "La Parola che da un lato ci apre alla contemplazione, ma dall’altro ci apre a quella energia capace di entrare nei problemi sociali e politici più drammatici del momento presente. La pastorale deve essere guidata, fortificata sempre dalla Parola di Dio, che supera tutte le altre e da significato e valore a tutte le altre".

Come prepararci al Giubileo? "Ciascuno di noi è macchiato ma ciascuno di noi è raggiunto dall’amore del Signore e in virtù di questo è reso membro vivo e fecondo della realtà della Chiesa", conclude Tettamanzi. "Di fronte alle tentazioni non dovremmo spaventarci minimamente, siamo chiamati a realizzare uno stile di vita trasparente, di estrema coerenza. Ma è ancora più importante riconoscere lo slancio spirituale, la rinascita, la ripresa, la vera e propria conversione. Dal male al bene, dal bene alla santità. Questo ultimo termine chiede di essere reintrodotto nella nosrta esperienza quotidiana di vita. Spesso io mi domando: 'tu, cosa puoi fare?', perché in genere parliamo di responsabilità collettiva. Dovremmo avere l’umiltà, l’audacia di dire: 'io faccio la mia parte'. Se fosse questo il criterio adottato da tutti, noi ci troveremmo di fronte a una nuova Chiesa e a una nuova società caratterizzate dalla misericordia".








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