2015-10-21 12:04:00

Relazioni Circoli minori su terza parte Instrumentum laboris


Al Sinodo dei vescovi sulla famiglia si lavora, oggi, alla preparazione della Relazione finale che verrà presentata e votata in Aula sabato prossimo. Spetterà poi al Papa decidere se renderla pubblica o meno. Ieri pomeriggio, intanto, i tredici Circoli minori hanno presentato le loro Relazioni sulla terza parte dell’Instrumentum laboris, dedicata al tema “La missione della famiglia oggi”. Il servizio di Isabella Piro:

Il Sinodo è ancora in cammino
C’è ancora molta strada da fare e le vie da percorrere sono tante: così, in sintesi, si può riassumere quanto emerge dalla terza tornata di relazioni dei Circoli minori. Due, in particolare, le tematiche più dibattute, intorno alle quali si riscontrano approcci diversi: da una parte, la questione dei divorziati risposati e del loro accesso ai Sacramenti, dall’altra quella delle persone con tendenze omosessuali.

Divorziati risposati: accompagnamento, ma secondo approcci diversi
Nel primo caso, in generale c’è accordo sulla necessità di accompagnare ed accogliere le famiglie ferite, secondo una “pedagogia della misericordia” che eviti atteggiamenti settari e sposi la pastorale con la dottrina, senza “annacquarla”. Restano però aperte tante possibilità su come mettere in pratica tale atteggiamento: c’è chi suggerisce l’analisi dei singoli casi, affidata alla responsabilità del vescovo o delle Conferenze episcopali locali, nell’ottica del decentramento e secondo opportuno discernimento; chi ribadisce che la questione è dottrinale e quindi di competenza di un Concilio e non di un Sinodo; chi ipotizza un Foro interno specifico; chi guarda ai processi di nullità matrimoniali – resi più brevi dal Motu proprio di Papa Francesco “Mites Iudex” – come esempio di un’efficace vicinanza alle persone in difficoltà, che permetta di non derogare alla dottrina.

Auspicato intervento del Papa, per dare “un colpo d’ala” a famiglie ferite
Altre proposte per i divorziati risposati puntano sulla loro comunione spirituale e sulla così detta “via penitenziale”, anche se alcuni preferiscono chiamarla “via della riconciliazione” o anche “itinerario di carità”. Consapevoli della complessità della questione, i Padri Sinodali si richiamano alla funzione consultiva, e non deliberativa, dell’Assemblea episcopale. Di qui, l’auspicio di un intervento specifico del Papa, anche in vista del Giubileo della misericordia, affinché – sottolinea in particolare qualche Circolo – il Pontefice crei un’apposita Commissione incaricata di approfondire questo tema, dando così “un colpo d’ala” alle famiglie ferite. E comunque i Circoli minori ribadiscono: il Sinodo non si giudica solo dal tema dei divorziati risposati.

Le persone con tendenze omosessuali: tema del Sinodo o no?
Anche sul tema delle persone con tendenze omosessuali si registrano approcci diversi: fermo restando la necessità di accogliere tali persone senza discriminarle, da alcune parti si sottolinea che tale questione non rientra nella tematica del Sinodo e che quindi andrebbe trattata – suggerisce un Circolo – in un meeting sinodale separato. In ogni caso, comune è la posizione dei Circoli nel respingere l’adozione di bambini per le coppie omosessuali e l’equiparazione tra il matrimonio e le unioni gay.

Famiglia, soggetto di evangelizzazione. Più preparazione per matrimonio
Queste, dunque, le tematiche più discusse. Ma altrettante, se non di più, sono quelle sulle quali i tredici Circoli minori si trovano d’accordo: la prima riguarda la capacità della famiglia di essere soggetto, e non solo oggetto, di evangelizzazione, e quindi la necessità che la Chiesa rilanci e sostenga di più questa sua dimensione. Poi, il tema della preparazione al matrimonio: tutte le Relazioni ribadiscono il bisogno di percorsi formativi accurati, incentrati sulla Parola di Dio e suddivisi in tre fasi temporali: remoti, prossimi ed immediatamente a ridosso delle nozze.

Chiesa rinnovi il suo linguaggio, senza snaturare i suoi insegnamenti
Altro punto evidenziato dalla maggior parte delle Relazioni, quello del linguaggio: la Chiesa deve rinnovarlo – dicono i Circoli – trasformarlo da statico a dinamico, per rendere più accessibili a tutti i suoi insegnamenti, senza snaturarli, ed aprire così un nuovo dialogo con le famiglie. Ad esempio: per i divorziati risposati non si parli più di “esclusione” dal Sacramento eucaristico, bensì di “astensione”. Ancora: le tredici Relazioni ribadiscono l’importanza di evidenziare la bellezza e la gioia della sessualità e della corporeità all’interno della vita coniugale, così come di ricordare gli insegnamenti dell’Enciclica “Humanae Vitae” di Paolo VI, a proposito della generatività e della castità. A tal proposito, in particolare, si sottolinea il bisogno di approfondire i temi della genitorialità responsabile e dell’educazione dei figli.

Matrimoni misti, un’opportunità di dialogo interreligioso
Un altro argomento molto presente in diverse Relazioni riguarda le adozioni, con il suggerimento di valorizzarle maggiormente e di dare risalto alla tutela dei bambini. Ancora: molti Circoli minori si soffermano sui matrimoni misti e suggeriscono di evidenziarne gli aspetti positivi, come la loro apertura al dialogo interreligioso, mentre da più parti si auspica una maggiore attenzione alle tematiche familiari legate al dramma della malattia e della morte. Riguardo, poi, alle coppie conviventi o sposate civilmente, i Padri Sinodali ne ribadiscono l’irregolarità, ma suggeriscono comunque di puntare su quegli aspetti positivi che possano portarle al matrimonio sacramentale.

Attenzione ai padri separati, spesso vittime di povertà
Da segnalare, inoltre, alcune proposte singole: porre maggiore attenzione ai padri separati o divorziati, spesso nuove vittime della povertà; apprezzare il coraggio delle donne vittime di violenza che decidono di dare alla luce i loro figli, nonostante i pregiudizi sociali che spesso che le colpiscono; dare voce a chi è costretto all’incesto o cade preda della tratta di esseri umani; non dimenticare le famiglie di rifugiati, di migranti o di chi vive tra guerre e conflitti.

Instrumentum laboris necessita di maggiore organicità
Infine, i Circoli minori definiscono la terza parte dell’Instrumentum laboris eccessivamente disorganica e ne suggeriscono in parte la riorganizzazione, in parte la riscrittura, in vista della Relazione finale da consegnare al Papa.








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