E' iniziata sabato scorso e durerà almeno una settimana la raccolta delle olive nell'orto del Getsemani. Come consuetudine, anche quest’ anno i frati francescani custodi dell’ Orto Sacro dove Gesù pregò nella notte del Giovedì santo, hanno invitato gente di Gerusalemme e volontari provenienti da ogni parte del modo a dedicare qualche ora o un'intera giornata a questo gesto, che assume una connotazione particolare, nel clima di tensione a violenza che sta di nuovo turbando la vita quotidiana nella Città Santa.
La pianta madre degli ulivi può aver fatto parte dell'oliveto dove ha pregato
Gesù
Le persone che quest'anno partecipano alla raccolta – riferiscono gli organi ufficiali
della Custodia francescana di Terra Santa e del patriarcato latino di Gerusalemme
– appartengono quest'anno a 15 nazionalità differenti. Il Monte degli Ulivi conta
alcuni alberi di ulivo centenari, caratterizzati dal fatto di condividere lo stesso
Dna. Questa connotazione comune fa ritenere plausibile l'ipotesi che la pianta madre
da cui sono nati gli alberi attuali possa aver fatto parte dell'oliveto dove Gesù
si ritirò a pregare, all'inizio della sua Passione.
L'olio andrà alle comunità di Terra Santa ed ai santuari sparsi nel mondo
Le olive del raccolto – che quest'anno sarà particolarmente abbondante - verranno
inviate all’abbazia di Latrun, dove verrà prodotto l’olio che poi sarà venduto e consumato
dai frati e dalle comunità religiose della Terra Santa, oltre a essere inviato come
olio santo alle parrocchie del patriarcato latino e a santuari sparsi in tutto il
mondo. (G.V.)
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