Le strutture e i dispensari delle Chiese e di altre confessioni religiose in Africa sono i Centri migliori per lo screening e il trattamento dell’Aids per le donne in gravidanza che vivono in aree isolate dell’Africa sub-sahariana. E’ quanto emerge da uno studio condotto in Nigeria dal Lancet Global Health, un’organizzazione non governativa americana con sede a Boston.
La collaborazione delle Chiese contribuisce a ridurre il contagio
L’indagine, pubblicata dal quotidiano nigeriano Daily Trust, rivela che in Nigeria
le donne delle aree rurali hanno una probabilità di essere sottoposte a test prenatali
contro la malaria, l’Aids e la sifilide undici volte superiore che in una struttura
pubblica. Secondo i professori Benjamin Chi e Elizabeth Stringer della Facoltà di
Medicina dell’Università del Nord Carolina, questi risultati rappresentano un “modello”
concreto del modo in cui le Chiese e i presidi sanitari possono collaborare per produrre
risultati efficaci. Tale collaborazione potrebbe contribuire in modo significativo
a ridurre, o addirittura eliminare il virus dall’Hiv tra i bambini dell’Africa sub-sahariana.
I due medici - citati dall’agenzia Apic – hanno infatti osservato che nella regione,
anche dove non ci sono Centri sanitari accessibili, la maggior parte delle comunità
locali hanno una struttura religiosa a cui rivolgersi per i trattamenti contro l’Aids:
“I risultati dello studio mostrano che programmi di prevenzione e cura semplici come
l’Healthy Beginning Initiative promosso in Nigeria, contribuiscono ad abbassare tra
le donne in gravidanza il rischio di trasmissione del virus”.
Il 90% dei bambini contagiati dall’Aids vive nell’Africa sub-sahariana
Anche se la disponibilità di farmaci poco costosi ed efficaci per prevenire la trasmissione
madre-bambino continua a crescere, un terzo delle donne contagiate dall’Aids non inizia
il trattamento durante la gravidanza, con la conseguenza che ogni anno si registrano
210mila nuovi casi di contagi tra i bambini nel mondo. L’87% delle donne in gravidanza
infettate dall’Aids e il 90% dei bambini vivono nell’Africa sub-sahariana. (L.Z.)
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