2015-10-18 14:47:00

Quarto Mondo: miseria si sconfigge agendo "con" i poveri


Sabato 17 ottobre è stata celebrata la Giornata Mondiale del rifiuto della miseria. Per l’occasione sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano, il movimento internazionale "ATD Quarto Mondo" ha commemorato la lapide posta nel 2000, in onore di coloro che sono morti a causa della miseria. Marina Tomarro ha intervistato Claudio Calvaruso, presidente della sezione italiana del movimento:

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R. – E’ importantissimo perché è un segno del passaggio dei poveri nella nostra storia a cui nessuno ha fatto attenzione o ha dato ascolto e quindi è una necessità per noi restituire dignità ai poveri che nel corso dell’umanità hanno sofferto e affrontato problemi inenarrabili senza che nessuno si sia preoccupato di loro e quindi senza lasciare traccia.

D. – In che modo è possibile combattere la povertà?

R. – E’ un argomento molto difficile, è un mistero. Noi come Movimento siamo convinti che riusciremo a sconfiggere la povertà solo se includeremo i poveri in questa battaglia. Sono i poveri che hanno le chiavi della lotta alla povertà, che possono essere testimoni di cosa significa essere poveri e quindi di che cosa i poveri hanno bisogno per uscire dalla loro condizione.

D. – I governanti che cosa dovrebbero fare di più secondo lei?

R. – Intanto dovrebbero celebrare questa giornata e dirci cosa fanno e che intenzioni hanno e cercare di non farlo "per" i poveri, ma "con" i poveri. Questo è un po’ lo slogan del nostro movimento: bisogna fare delle cose "con" i poveri.

Su questo tema, ascoltiamo il commento di Giordana Peschiera, operatrice della Caritas di Castiglione delle Stiviere:

R. – Credo che per combattere la povertà bisogna avere il coraggio anche di ammettere che oggi in Italia ci sono i poveri e che i poveri possono dirci qualcosa anche su come risolvere il problema della povertà. Stiamo portando avanti in questi giorni il discorso del reddito minimo e abbiamo voluto anche chiamarlo il reddito della dignità, perché crediamo che ogni uomo abbia il diritto di vivere dignitosamente una parte della propria vita anche se difficile. Purtroppo rimaniamo sempre molto male quando vediamo che nelle leggi i poveri non solo sono lasciati all’ultimo posto, ma proprio dimenticati. Noi non chiediamo leggi di assistenza  perché crediamo che i poveri siano "persone" che hanno il diritto di essere riconosciute come tali e che quindi non è l’assistenzialismo umano ma è il riconoscimento umano di persone che sono in difficoltà.

D. - Ma chi sono i poveri oggi?

R. – I poveri oggi sono le famiglie in cui almeno una persona ha perso il lavoro. Purtroppo sono povere anche quelle famiglie dove almeno una persona lavora. Non ci sono aiuti alle famiglie per gli affitti… I poveri sono questi, quelle persone che ormai al giorno d’oggi devono pagare troppe cose e un solo stipendio non basta.








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