Migranti. Vertice Ue sugli aiuti a Turchia e Paesi terzi

A Bruxelles il vertice dei capi di stato e di governo europei. Al centro dell’incontro l’emergenza immigrazione, gli aiuti ai Paesi Terzi più esposti al flusso dei profughi dalla Siria, una discussione sulla revisione del regolamento di Dublino e le guardie di frontiera Ue. La seconda parte del lavori  è dedicata alla crisi in Siria e Turchia. Il servizio di Marco Guerra:

Fondi per 3 miliardi di euro per la gestione dei campi profughi, anticipazione della liberalizzazione dei visti al 2016 e 'scongelamento' di cinque capitoli del processo per l'adesione della Turchia all'Ue. Questi i principali punti della bozza di accordo, concordata tra la Commissione europea e Ankara, su cui si confrontano 28 capi di governo europei. Da parte sua la Turchia rafforzerà i controlli ai propri confini, riprenderà i migranti entrati nella Ue dal territorio turco e aumenterà la cooperazione con la Grecia. L’obiettivo è infatti frenare i flusso di profughi siriani verso il Vecchio Continente. Molti cancellerie, però, non vogliono concedere troppo alla Turchia e temono la sua adesione all’Ue. Il presidente del consiglio europeo Tusk  riferisce che i negoziati sono ancora in corso e che la situazione in Siria si sta deteriorando, tutto questo – spiega - potrebbe portare ad un nuovo massiccio esodo di profughi. Arrivando al vertice, il presidente francese Hollande sposa la linea degli aiuti estesi anche  a Giordania e Libano per evitare – dice - che nuovi rifugiati si dirigano verso la Germania che “ha fatto lo sforzo più grande”. Prima dei lavori, la cancelliera tedesca Merkel torna invece sulla necessità del rafforzamento degli hotspot  per dare più ordine e guida alla gestione del fenomeno migratorio. Intanto dal Parlamento Ue oggi è arrivato lo stanziamento di 401,3 milioni di euro per la crisi dei rifugiati, mentre il presidente ungherese Orban annuncia la conclusione dei lavori per la barriera anti-migranti al confine con la Croazia.