2015-10-14 14:27:00

Sudafrica: accordo siglato con i minatori del carbone


Sembra in fase di soluzione la vertenza dei minatori in Sudafrica. Dopo una settimana, si è concluso lo sciopero di 30 mila lavoratori del carbone. All’origine della svolta, l’accordo, della durata di due anni, su aumenti salariali. Soddisfazione è stata espressa da più parti, anche se non tutti i problemi del settore sono stati risolti. Giancarlo La Vella ne ha parlato con padre Fabio Baldan, missionario comboniano in Sudafrica:

R. – Solo un sindacato di minoranza nei settori platino e oro ha rifiutato di sottoscrivere l’accordo e quindi continuano, perlomeno, le negoziazioni e forse anche gli scioperi. Ma questa è senz’altro una notizia positiva, perché assicura una certa stabilità, soprattutto in un momento in cui il settore minerario aveva annunciato di dover licenziare centinaia, se non migliaia, di persone. Il discorso del settore minerario rimane però ancora un problema, perché la congiuntura finanziaria è molto negativa, quindi ci sono ancora delle nuvole scure all’orizzonte.

D. – Da quando è sorta la vertenza dei minatori in Sudafrica, è stato anche puntato il dito sulla gestione, non certo corretta, delle istanze dei lavoratori…

R. – Il problema di fondo sta nel fatto che la confederazione dei sindacati è anche parte del governo. Chiaramente, questo provoca situazioni di conflitto di interesse. Per cui, ci sono stati dei casi in cui i sindacati sono stati divisi tra, da una parte, difendere i diritti dei lavoratori e, dall’altra, rimanere leali alle decisioni politiche del governo. Lì si è creata una situazione che ha avuto parecchi riflessi e conseguenze negative. Ricordiamo nel 2012 il massacro di Marikana, che è stato veramente – ed è ancora – uno dei momenti più oscuri della democrazia in Sudafrica. 








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