2015-10-12 13:00:00

Vienna, avanza destra xenofoba. Schönborn: aiutare i profughi


Le prime proiezioni sui risultati delle elezioni comunali a Vienna vedono il Partito Socialdemocratico (Spo) in testa con il 39,5% dei voti seguito dai populisti di destra della Fpoe con il 30,9%. La sinistra, dunque, si può confermare alla guida della capitale austriaca, che governa dal 1919, malgrado l'avanzata della destra xenofoba e anti-europea di Strache.  Un’avanzata meno travolgente di quanto previsto da alcuni sondaggi che assegnavano un maggior peso agli effetti dell'emergenza profughi. Paolo Ondarza ha chiesto un commento all’arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schönborn in questi giorni in Vaticano per il Sinodo sulla famiglia.

R. – Normalmente, non è compito del vescovo commentare voti politici, perché c’è la libertà, in democrazia, e penso che in tutti i partiti ci siano dei cattolici; i voti dei cattolici sono distribuiti in tutti i partiti. Per questo, la prima cosa che dico è che accetto quello che l’elettorato ha voluto esprimere con questo voto. Il governo della città di Vienna mi ha impressionato nella sua attitudine in merito al problema dei migranti, dei profughi, perché è stata una sfida enorme – e continua a essere una sfida enorme – per l’Austria, e specialmente per la città di Vienna, vengono ogni giorno tra 6 mila e 12 mila nuovi profughi. La maggior parte non rimane in Austria, ma molto più di prima, chiedono l’asilo politico in Austria. La città di Vienna, il governo di Vienna hanno avuto un’attitudine chiaramente corrispondente a ciò che anche noi, da parte della Caritas e della Chiesa cattolica e di altre Chiese cristiane, della Croce Rossa eccetera, abbiamo voluto fare: accoglienza di coloro che sono in situazione di profughi. Sono contendo che l’elettorato abbia in maggioranza onorato questa attitudine, perché la battaglia elettorale è stata incentrata principalmente sul problema dei profughi. Ma la sfida rimane, per noi tutti, anche la sfida di coloro che hanno paura: dunque spero che il nuovo governo della città di Vienna continui ad avere questa apertura, questa attitudine che io definirei “cristiana”, ma anche che ci sia il rispetto delle paure e un tentativo di gestire bene queste paure.

D. – Il dato della destra al 30,9% è chiaramente anche il riflesso di queste paure: la Chiesa comprende queste paure?

R. – Sì: dobbiamo prenderle sul serio! Siamo nel bel mezzo di un grande cambiamento di società che si annuncia con questo arrivo massiccio di profughi, e questo provoca anche paure, angosce… Certo, c’è tanta denatalità tra gli austriaci e tanto bisogno di immigranti per tanti mestieri, ma è anche un cambio di società che dobbiamo affrontare: dobbiamo aiutare quelli che hanno paura, capirli, ma anche aiutarli a superare la paura.








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