2015-10-12 13:02:00

Sinodo. Urosa Savino: bene prima settimana, molta franchezza


La Chiesa non si limita a fotografare la realtà che cambia, ma illumina e guida l’umanità, oggi come ieri, con la luce del Vangelo. Così il card. Jorge Liberato Urosa Savino, arcivescovo di Caracas in Venezuela, parla delle sfide che il Sinodo è chiamato a raccogliere. L’intervista è del nostro inviato Paolo Ondarza:

R. – Penso che la prima settimana sia stata molto interessante, molto produttiva: un ambiente con molta libertà, con molta franchezza e fraternità. Questo ci permetterà di avere una visione di quale mondo dobbiamo illuminare con la luce del Vangelo, perché la realtà non basta vederla, ma bisogna guidarla, illuminarla per dare agli uomini, alle donne e alle famiglie di oggi i doni meravigliosi che il Signore Gesù Cristo ci ha dato.

D. – La dinamica, lei diceva, è quella di una Chiesa che orienta l’umanità e non viceversa. Spesso, si parla invece di una Chiesa che a partire dall’umanità e dalle sue ferite, deve modificare il proprio atteggiamento…

R. – Penso ci sia una differenza, perché noi vediamo ciò che sta accadendo: i problemi delle famiglie, il divorzio, il problema della teoria del genere, i problemi delle famiglie povere, dei migranti… Insomma, bisogna illuminare questi problemi, per portare a queste famiglie ferite il tesoro della luce, la verità e la misericordia di Gesù Cristo.

D. – Dunque la prassi resta, potremmo dire, l’aspetto applicativo della dottrina, non tanto un atteggiamento che muta in base a ciò che l’uomo chiede ogni giorno, a seconda delle epoche storiche…

R. – L’uomo chiede molte cose, a volte cose buone a volte cattive. Ma noi dobbiamo dare all’umanità le cose buone che abbiamo nel Vangelo. Noi abbiamo un tesoro da portare all’umanità e questo è molto importante. Io sono sicuro che il Sinodo darà all’umanità, alla famiglia del mondo di oggi, una risposta chiara, affascinante per andare avanti tra le tante difficoltà che tutti incontriamo.

D. – Quali sono i problemi, ma anche le potenzialità positive delle famiglie in Venezuela, nel suo Paese?

R. – Ci sono moltissimi problemi: economici, mancanza di casa, culturali, il matrimonio non è molto favorito in Venezuela… Questo è un nostro problema culturale e noi vescovi, preti, dobbiamo illuminare. Stiamo lavorando per fare capire alla gente la bontà e la bellezza del matrimonio cristiano.

D. – Gli aspetti positivi che le famiglie del Venezuela possono dare?

R. – La religiosità. C’è una grande religiosità, ma ci sono anche fraternità e bontà. Un altro aspetto positivo è l’accoglienza. Ci sono delle famiglie, anche povere, che hanno due o tre figli. È necessario accogliere altri bambini che restano senza famiglia. C’è una grande generosità... Poi, c’è sempre uno spirito di ottimismo, andare avanti con speranza. Queste sono le caratteristiche della famiglia in Venezuela.








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