2015-10-11 20:06:00

Siria. Putin esclude l'opzione di terra. Iraq colpito convoglio Is


Sul fronte siro-iracheno la guerra non si ferma. In Siria continuano incessanti i raid di Mosca, ma il presidente Putin precisa che per ora non ci sarà l’invio di truppe di terra. In Iraq invece una bomba ha colpito il convoglio del leader dell’Is, al-Baghdadi, ma lui non sarebbe tra le vittime. Cecilia Seppia:

Dai cieli siriani continuano a sganciare bombe i caccia di Mosca, 63 raid in 24 ore, sostenuti anche dai missili della flotta del Mar Caspio ma il presidente Putin ribadisce di non voler inviare al momento truppe di terra anzi annuncia di aver ripreso i contatti con Washington per coordinare al meglio le operazioni di volo e scongiurare altri incidenti a danno della popolazione. L’obiettivo - afferma Putin - è stabilizzare le autorità legittime e consentire un nuovo assetto politico, quindi invoca ancora un accordo con la coalizione a guida Usa per unire gli sforzi nella lotta al terrorismo. Forte dell’aiuto russo in particolare su Hama, Latakia, Idlib e Raqqa, anche l’esercito siriano riconquista terreno proseguendo la vasta operazione contro i gruppi terroristici, iniziata una settimana fa, ma di ora in ora monta la rivolta dei quaedisti del fronte Al-Nusra sia contro le truppe di Assad sia contro le forze russe accusate tra l’altro di aver usato un avanzato tipo di bombe a grappolo. Dall’Iraq arriva poi un’altra notizia: un raid  dell’aereonautica militare ha centrato in pieno il convoglio del leader dell’Is, il califfo al-Baghdadi, mentre si stava recando ad un vertice dell’organizzazione. Il suo corpo però non è stato ritrovato tra le salme dei jihadisti uccisi nel raid.








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