La giornalista e scrittrice bielorussa, Svetlana Aleksievich, ha vinto il premio Nobel per la Letteratura. La sua "opera polifonica" – si legge nella motivazione – è “un monumento alla sofferenza e al coraggio nel nostro tempo”. Per la prima volta nella storia dei Nobel, viene premiato un genere giornalistico. Autrice di opere a metà tra il documentario e la fiction, Svetlana Aleksievich è autrice di libri su temi delicati della cronaca degli ultimi anni, tra cui la catastrofe di Chernobyl e la guerra in Afghanistan.
Nei suoi libri denuncia i danni delle guerre nella psicologia delle persone
Le sue opere, nelle quali ha anche raccontato i drammi della storia dell'Unione Sovietica
e del suo crollo, sono state tradotte in diverse lingue e pubblicate in tutto il mondo. Nei
suoi libri ha denunciato, in particolare, i danni che le guerre provocano nella psicologia
delle persone. Ha raccolto testimonianze e dato voce ai reduci di conflitti. Svetlana
Aleksievich, nata il 31 maggio del 1948 nella città ucraina di Ivano-Frankivsk, ha
iniziato la sua carriera come insegnante e poi come giornalista. Ha studiato all'Università
di Minsk tra il 1967 e il 1972. (A cura di Amedeo Lomonaco)
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