2015-10-05 16:56:00

Sinodo, don Marengo: verità e carità sono unite all'origine


Risorsa e non problema

"Mi sembra che il Papa ci aiuti a capire che la famiglia, prima di essere un problema, è una grande risorsa per la vita della Chiesa. Il suo è uno sguardo realista ma che lo fa andare oltre l'enfasi sui singoli dibattiti per cercare, come ha detto lui stesso, di 'leggere la realtà con gli occhi della fede e con il cuore di Dio' ". Così, don Gilfredo Marengo, docente di Antropologia teologica presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su Matrimonio e Famiglia, commenta le parole con cui Papa Francesco, nelle omelie del 3 e del 4 ottobre e nella sessione di apertura dei lavori del 5 ottobre, ha aperto i lavori della XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi. 

La follia dell'amore pasquale

"Nell'omelia della Messa di apertura - spiega don Marengo - il Papa ci ha ricordato che 'per Dio il matrimonio non è utopia adolescenziale'. E che quindi scommettere sull'amore umano non significa andare dietro alle riduzioni che questa parola può ancora oggi subire nel mondo". "Subito prima il Papa ci ha ricordato che la verità dell'amore, così come la Chiesa lo vive e lo offre, è radicata nella 'follia della gratuità dell’amore pasquale di Gesù'. Ciò dice tutta la capacità che la Chiesa ha di essere prossima all'esperienza più semplice che gli uomini e le donne vivono, offrendo loro una prospettiva di novità e di pienezza inimmaginabile fuori dal mistero di Cristo". 

Il 'depositum fidei' non è un museo

Nel suo intervento di apertura dei lavori, nell'Aula del Sinodo, Papa Francesco ha utilizzato due volte la parola 'museo' e, in entrambe le occasioni, in un'accezione negativa. Il "deposito della fede" - ha chiarito - "non rappresenta un museo da guardare e nemmeno solo da salvaguardare, me è una fonte viva alla quale la Chiesa si disseta per dissetare e illuminare il deposito della vita". "Il coraggio apostolico", necessario per fare del Sinodo "uno spazio dell'azione dello Spirito Santo" - ha aggiunto più avanti il Papa - serve per evitare di fare della nostra vita cristiana "un museo di ricordi". "Si tratta di un vocabolo che ha un precedente illustre", ricorda don Marengo. "Fu Giovanni XXIII, infatti, ad affermare che 'la Chiesa Cattolica non è un museo di archeologia', ma 'l'antica fontana del villaggio che dà l'acqua alle generazioni di oggi, come la diede a quelle del passato' ".  

L'unità non va cercata, ma riconosciuta

"La cosa più interessante dei più recenti interventi del Papa sul tema del Sinodo - aggiunge don Marengo - è l'idea di una conciliazione che non si realizza appunto attraverso una mediazione di tipo parlamentare, ma recuperando quell'unità di fedeltà, verità e carità che è un dato originario nell'esperienza della vita della fede cristiana. Non si tratta, perciò di cercare un punto di compromesso a valle, ma di ripartire dalla consapevolezza che questi temi sono uniti all'origine. Una costatazione che depura il clima del Sinodo da tante polemiche. L'unità fra questi elementi non va inseguita, ma è un qualcosa che è già dato e noi dobbiamo imparare a riconoscere nella vita della Chiesa". "Il Sinodo è una grande occasione per la Chiesa - conclude don Marengo - per rendersi conto della ricchezza che ha sui temi della famiglia e insieme lasciarsi sfidare dalle circostanze presenti perché da questa eredità accada qualcosa di nuovo". 








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