2015-10-04 08:30:00

Nella festa di San Francesco, pellegrinaggio per il clima


Nel giorno in cui la Chiesa celebra la memoria di San Francesco, Patrono d'Italia, si conclude il pellegrinaggio da Roma a Rieti intitolato “Il Cammino di Francesco per il clima”. Si tratta di una iniziativa del Comi, Cooperazione per il mondo in via di sviluppo, che ripercorre le orme del Poverello d’Assisi, passando per i Santuari di Fonte Colombo e Greccio. Un evento parallelo alla marcia di 1200 chilometri, organizzata dalla Focsiv, partita lo scorso 30 settembre da Piazza San Pietro verso Parigi, in vista della Conferenza sul clima, in programma per il prossimo dicembre. Alessandro Filippelli ne ha parlato con Anna Maria Cerro, presidente del Comi:

R.  – Il pellegrinaggio è un approfondimento personale di quello che è il contenuto dell’Enciclica Laudato si'. Infatti il nostro muoverci nasce proprio dalla consapevolezza che in questa Enciclica sono contenute le soluzioni che possono aiutarci a vivere sia come singoli sia come gruppo, un rapporto migliore con la natura. Credo che il Papa ci stia dicendo: facciamo un trattato di pace con la natura.

D.  – Partendo dai territori, dalle realtà sociali, dalle comunità, qual è l’obiettivo di questo pellegrinaggio?

R. – Si intende recuperare tutte quelle che sono le istanze della società civile e portarle nelle sedi opportune. Noi come ong appartenente a Focsiv abbiamo organizzato insieme alla coalizione italiana per il clima proprio questi 1200 km di pellegrinaggio, di cui è nostra soltanto una simbolica partecipazione. Noi vogliamo che siano portate nelle sedi dove si decide, dove è importante impegnarsi per il clima, quelle che sono le istanze delle persone. Le persone vogliono acqua pulita, non vogliono inquinamento, vogliono natura anche nelle città. Ecco noi vogliamo che tutto questo arrivi alla Conferenza di Parigi perché sono le istanze forti della società, che si devono contrapporre agli interessi economici che sono quelli soprattutto che invece provocano disastri ambientali, provocano sofferenza soprattutto verso quelli che sono i meno responsabili.

D. - Quindi è possibile definire questo pellegrinaggio una iniziativa per un reale cambiamento delle politiche sul clima?

R.  – Assolutamente sì. Nessuno di noi avrà la possibilità di arrivare fino a Parigi e forse neanche di fare la tratta italiana ma ognuno di noi può simbolicamente fare un piccolo tratto. E’ veramente importante essere decisi. Per le cose importanti dobbiamo mobilitarci, non aspettare che lo facciano gli altri ma veramente muoverci cominciando dal nostro piccolo.

D. – Questo pellegrinaggio vuole essere un veicolo del messaggio contenuto nell’Enciclica di Papa Francesco Laudato si’…

R.  – Sì, noi vogliamo che queste riflessioni che il Papa ci dona e ci ha donato attraverso questa Enciclica siano veramente recepite perché sono spesso la soluzione di tanti problemi. Quando il Papa ci parla del cambiamento del nostro stile di vita, significa imparare a non sprecare l’acqua, a rispettare le culture, i tempi… sono risposte praticabili e quindi sostenibili che dobbiamo dare invece rispetto ai danni ambientali che vengono creati continuamente proprio da parte nostra, da parte dell’uomo.








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