2015-09-29 13:08:00

Festa Radio Vaticana. Parolin: siate strumento della Chiesa “in uscita”


“Fate risuonare chiaro e forte il messaggio evangelico” e siate “esempio di buona informazione”. E’ l’esortazione rivolta dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, nella Messa celebrata a Palazzo Pio, in occasione della Festa di San Grabriele Arcangelo, patrono della Radio Vaticana. Hanno concelebrato mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione, il nostro direttore generale, padre Federico Lombardi, e padre Andrzej Koprowski che, proprio oggi – dopo dieci anni di servizio nella nostra emittente – ha concluso il suo impegno di direttore dei Programmi della nostra emittente. A succedergli, il cardinale Parolin ha nominato padre Andrzej Majewski, in passato già responsabile della redazione polacca della Radio Vaticana. Il servizio di Alessandro Gisotti:

“Una voce e un messaggio che dal Vangelo scaturiscono e al Vangelo intendono condurre”. E’ l’immagine che il cardinale Pietro Parolin trova per sintetizzare lo straordinario compito che la Radio Vaticana da 84 anni è chiamata a svolgere. Nella sua omelia, il segretario di Stato vaticano sottolinea dunque che il mondo ha “estremo bisogno” di questo messaggio “di pace, di vita, di solidarietà e di perdono che si diffonde” per mezzo della nostra emittente.

Radio Vaticana faccia risuonare forte il messaggio evangelico
Il porporato rammenta che, anche nella comunicazione, servire Cristo offre “l’impareggiabile vantaggio di diventare servi della verità” e così si diviene “autenticamente liberi, perché Cristo è verità che ci libera”:

“Analogamente alla Chiesa, che sulla scena internazionale non ha nulla da difendere, se non la verità e la dignità dell’essere umano, e fa sentire a questo scopo la sua voce, così Radio Vaticana non ha altro obiettivo che far risuonare chiaro e forte il messaggio evangelico e di essere esempio di buona informazione. Essa, a tale scopo, si è sempre distinta – fin dalla sua nascita, nel 1931 – anche per l’adozione di tecnologie all’avanguardia, idonee a raggiungere il suo obiettivo; ponendo la scienza e la tecnica, frutto dell’ingegno umano, al servizio del suo nobile fine”.

“Un tale dinamismo – riprende il cardinale Parolin – si è reso necessario anche per rimanere al passo con i tempi nel mondo dell’informazione digitale e telematica, contrassegnata dalla velocità e globalità dei cambiamenti e dal nascere e perfezionarsi, in questi anni, di nuovi mezzi come il web, che hanno aperto vie nuove e offerto possibilità un tempo impensabili per raggiungere la fine del mondo in pochi istanti e rendere per certi aspetti il mondo davvero un villaggio globale”.

Serve informazione credibile, non asservita agli interessi
Il segretario di Stato rammenta che la Radio Vaticana trasmette in 40 lingue e 79 programmi giornalieri e mette l’accento sull’impegno dell’emittente a fornire “un’informazione credibile” anche nel Continente digitale:

“Oggi più che mai si sente il bisogno di un tale tipo di informazione, non asservita ad interessi che vorrebbero piuttosto servirsi della verità o che inseguono l’effimera moda del momento o la pesante superficiale tirannia delle emozioni. Si auspica, invece, uno stile informativo che osi radicarsi senza presunzione di infallibilità, ma con dedizione e impegno costante, nella verità dei fatti e nella sobrietà e puntualità dei commenti”.

Il cardinale Parolin osserva dunque che “l’interesse per l’opera e l’azione del Santo Padre e della Santa Sede passano attraverso uno stile che si riconosca per limpidezza, serenità, capacità di approfondire con il dialogo e lo studio, le questioni più spinose che l’attualità pone”. E non manca di sottolineare che la missione della Radio Vaticana viene “apprezzata dal Papa e dai superiori”. Un apprezzamento, rileva, che è di aiuto “nell’affrontare le difficoltà” e i tanti impegni degli ultimi tempi dal viaggio a Cuba e Stati Uniti appena concluso all’imminente Sinodo dei Vescovi sulla famiglia, ancora al Giubileo della Misericordia.

Radio Vaticana fondamentale per nuova Segreteria Comunicazione
In questo periodo, prosegue il cardinale Parolin, “siete tutti impegnati per rinnovare nel migliore modo possibile i modi concreti di realizzare questa missione, con gli strumenti offerti dalle odierne tecnologie di comunicazione e linguaggi appropriati alle culture d’oggi”. Il porporato cita in particolare la nuova  Segreteria per la Comunicazione, guidata dal prefetto, mons. Viganò. Un dicastero, evidenzia, che nasce “dalla consapevolezza e dall’esigenza” che “l’attuale contesto comunicativo richiede un ripensamento del sistema informativo della Santa Sede ed impegna ad una riorganizzazione”:

“Questa Segreteria della Comunicazione sa di poter contare sull’esperienza, sulla disponibilità e sulla collaborazione del personale della Radio, che costituisce una componente fondamentale di questa nuova realtà e che pertanto potrà e dovrà dare un contributo essenziale per la riuscita dell’impresa comune. Forse non tutto sarà facile, perché le grandi imprese – in generale – non sono facili; ma ciò costituisce un motivo in più per dedicarvisi con generosità, libertà di spirito e animo grande, mettendo a disposizione il meglio delle proprie capacità e risorse umane e spirituali”.

Il cardinale Parolin ha così concluso la sua omelia augurando alla Radio Vaticana di essere "sempre capace di rinnovarsi, rimanendo al contempo fedele a se stessa” e di diventare "strumento sempre più efficace al servizio del Papa e di quella Chiesa in uscita, che è la sua consegna a tutti noi”.

Commozione per il congedo di padre Andrzej Koprowski
Dopo la Messa nella Cappella dell’Annunciazione, la comunità della Radio Vaticana si è ritrovata nella Sala Marconi per la tradizionale consegna delle onorificenze ad alcuni colleghi. La Direzione Programmi ha insignito della “Croce pro Ecclesia et Pontifice” Teresa Xiao Xiao Ling del programma Cinese e Silvija Krivteza del programma Lettone. Da parte sua, la Direzione Tecnica ha insignito del titolo di “Commendatore dell’Ordine di San Silvestro Papa” Flavio Costanzo del Supporto e Sviluppo Tecnico.

E’ seguito un momento di sincera commozione per il congedo di padre Andrzej Koprowski, che dopo dieci anni come direttore dei Programmi alla Radio Vaticana torna nella sua Polonia. Il cardinale Parolin e padre Lombardi hanno ringraziato il gesuita polacco per il suo instancabile impegno al servizio del Papa e della Chiesa, mettendone in rilievo anche le qualità umane da tutti apprezzate.

Dal canto suo, padre Koprowski ha rammentato che in questo ultimo decennio alla Radio, si è fatto “il possibile per aiutare non solo i singoli ascoltatori-navigatori, ma anche le Chiese particolari, i mass-media - prima di tutto cattolici, ma anche laici - ad assorbire in modo approfondito l’insegnamento dei Papi che si sono succeduti, i documenti principali della Santa Sede, gli avvenimenti significativi della vita delle Chiese particolari”. Tutto questo, ha detto ancora, “è il senso di ‘sentire con la Chiesa’ in cammino, con la Chiesa al centro dei problemi del mondo con la propria missione”.








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