2015-09-29 13:56:00

Cd Cappella Sistina. Mons. Gänswein: musica per evangelizzare


“Musica ed arte sono fondamentali per il cristianesimo”, lo ha ribadito mons. Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia, illustrando - stamane nella Sala stampa vaticana - il nuovo Cd, “Cantate Domino. La Cappella Sistina e la musica dei Papi”, registrato dalla Cappella Musicale Pontificia nella Cappella Sistina che oggi pomeriggio alle 18 ospiterà il Concerto inaugurale del nuovo album musicale. Presente alla conferenza mons. Massimo Palombella, maestro direttore della Cappella Musicale Pontificia “Sistina” e Mark Wilkinson, presidente di Deutsche Grammophon, che ha editato il Cd. Il servizio di Roberta Gisotti:

Le note della Corale più antica del mondo - 20 cantori adulti e 30 pueri cantores - per la prima volta incise nella Cappella Sistina, nel cuore del Palazzo Apostolico Vaticano, con un’acustica straordinaria a beneficio di questo Cd con musiche rinascimentali di Palestrina, Allegri, Da Vittoria e Lasso. Musica ed arte - ha sottolineato il prefetto mons. Gänswein - “toccano le corde più profonde dell’uomo” ed “aiutano ad esprimere il cuore dell’evento cristiano, l’incarnazione”:

“…la Chiesa continua ad investire in cultura e nella musica…sapendo bene che la perdita dell’arte, del bello e della cultura significa smarrire un veicolo essenziale di evangelizzazione e privare il mondo di quel raggio di bellezza che lascia intravedere quella Bellezza, per dirla con Dostoevskij, che sola salva il mondo”.

Un secondo Cd, dopo “Habemus Papam” editato con la prestigiosa etichetta tedesca Deutsche Grammophon e rivolto al grande pubblico, raccogliendo la sfida di dialogare con la modernità, come ha spiegato il maestro direttore Palombella:

“Spesso 'serpeggia' la convinzione che la Chiesa cattolica, con la Riforma della liturgia voluta dal Concilio Vaticano II, abbia rinunciato al suo grande patrimonio musicale…. Ciò che la Riforma chiede è un’intelligente ricollocazione dello storico repertorio musicale nell’attuale liturgia... Questo esige riflessione, studio, conoscenza delle fonti e insieme serio dialogo con la cultura contemporanea per operare quella vitale 'sintesi' che la Liturgia in ogni momento storico ha attuato…Una sfida che ci conduce, in un imprescindibile dialogo con la modernità, a rendere vivo oggi lo storico patrimonio musicale della Chiesa fuggendo dalla sottile tentazione di 'conservare', di 'bloccare', di rimpiangere il passato”.

“Quest’incisione ha in sé la forza, la bellezza e l’eccellenza necessarie - ha osservato Mark Wilkinson, presidente della Deutsche Grammophon - per raggiungere l’umanità intera, non solo il pubblico appassionato di musica classica”.








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