2015-09-28 16:36:00

A Ottobre la rappresentativa vaticana di cricket in campo alle Capannelle


Chiesa e sport

Quattro squadre di cricket inglesi, tra cui una rappresentanza della Chiesa d'Inghilterra XI, e una squadra dalle zone povere della periferia di Buenos Aires si incontreranno con il Cricket Club San Pietro alle Capannelle, nei pressi di Ciampino, a Roma, nel mese di ottobre. La squadra del Cricket Club di San Pietro è composto da sacerdoti, seminaristi e sostenitori che vivono e lavorano in Vaticano. 

"Il Cricket Club San Pietro, spiega mons. Melchor Sanchez de Toca, sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura e responsabile del settore sport dello stesso Dicasterosi impegna in occasioni interculturali, interreligiose ed ecumeniche e con iniziative di beneficenza attraverso lo strumento dello sport del cricket, che è il secondo sport più seguito al mondo". Alla 'rappresentativa vaticana' vi partecipano giocatori, sacerdoti e seminaristi, provenienti da Paesi dove il cricket è lo sport nazionale, come India, Pakistan, Bangladesh e naturalmente Nuova Zelanda, Australia e Inghilterra. 

Tra un anno, inoltre, alla fine di settembre 2016, prosegue mons. Melchor Sanchez de Toca, si terrà in Vaticano un Forum internazionale al più alto livello con i responsabili delle Istituzioni sportive mondiali. Il Comitato Olimpico internazionale, le Federazioni sportive, i media, i leader religiosi, non solo cattolici. "Il titolo del Forum internazionale sarà 'Lo sport al servizio dell'uomo', per ricordare come non sia l'uomo al servizio dello sport". "In occasione della visita del Papa all'Onu il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha ricordato al Papa questo appuntamento assicurando la collaborazione dell'Onu per fare in Vaticano il Forum. Come il presidente del Comitato Olimpico internazionale, Thomas Bach, che ha parlato davanti all'Assemblea delle Nazioni Unite perchè lo sport è stato introdotto come uno degli obiettivi sostenibili dell'Onu". L'appuntamento è per l'autunno 2016, tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre. "Stiamo lavorando ancora per mettere insieme le agende del Papa, del Segretario generale dell'Onu e del Presidente del CIO. Un vero miracolo". 

Il commento alla giornata sportiva

Iniziato ormai da un mese il campionato di calcio di serie A, sembrano calare gli spettatori allo stadio e gli abbonamenti alla pay tv. Come negli anni sessanta e settanta si torna al bar per vedere la partita insieme agli amici. "La Lega calcio ogni anno commissiona una grande ricerca demoscopica con risultati interessanti. Il calcio, spiega Carlo Nesti, giornalista e scrittore, resta il più grande fenomeno sociale dei nostri tempi ma risente della grande crisi economica". "Il popolo delle persone interessate al calcio non è diminuito, anzi è aumentato fino a 27 milioni, ma con comportamenti diversi dal passato. Meno tifosi allo stadio, meno abbonamenti alla pay tv, mentre aumentano i frequentatori occasionali di calcio. Si torna alle aggregazioni al bar, nei ristoranti, come avveniva negli anni passati intorno alla schedina del totocalcio. Si seguono tutti insieme le partite evitando di acquistare l'abbonamento a casa".

La Juventus in crisi

Questo campionato è partito in modo tale da far pensare ad una grande democrazia del pallone, con un paio di provinciali ai vertici della classifica. Non c'è una squadra leader e ciò mantiene alto l'interesse dei tifosi. Per la Juve è crisi di rislutati non tanto di formazione. E' chiaro che dopo aver vinto 4 campionati di fila e perdi 3 partite su 6 si deve parlare di crisi. Forse la Juventus, tagliata fuori dal campionato, potrà far bene nella corsa a tappe della Coppa dei Campioni". 

La storia sportiva

Di giorno raccolgono gli agrumi nelle campagne della Piana di Gioia Tauro, di sera e nei weekend si allenano e giocano a calcio. È questa la storia dei ragazzi del Koa Bosco, la prima squadra composta interamente da immigrati africani che vivono nelle tendopoli di Rosarno, fondata nel 2013, dopo i tristi episodi di violenza del gennaio 2010 fra migranti e cittadini rosarnesi. Lo scorso maggio la Koa ha ottenuto un risultato storico: è stata promossa dalla terza alla seconda categoria. Per la prima volta un gruppo di africani ha vinto un campionato FIGC. Questa particolare compagine porta avanti un messaggio nobile e importante: quello dell’integrazione completa. Con noi l’allenatore, Domenico Mammoliti, socio fondatore della Koa insieme a Don Roberto Meduri, parroco della Chiesa di S.Antonio da Padova della Contrada Bosco di Rosarno. (intervista di Davide Capano).








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