Ucciso in Libia un boss di trafficanti di esseri umani

Giallo in Libia per l’uccisione da parte di un commando armato di un boss di trafficanti di esseri umani, coinvolto anche nella strage di migranti a Zuwara lo scorso agosto. L’uomo è stato inizialmente identificato come Salah Al-Maskhout, ma poi è arrivata la smentita da parte dei media. Intanto sul fronte internazionale continuano gli arrivi di profughi, 10 mila solo in Croazia nelle ultime 24 ore. La Cancelliera tedesca Merkel insiste: bisogna risolvere le cause di questa crisi alla radice. Cecilia Seppia

Uno dei principali boss tra i trafficanti di esseri umani è stato ucciso questa mattina da un commando non identificato a Tripoli e il presidente del Congresso al potere nella capitale libica, ha accusato le forze speciali italiane, causando una raffica di smentite da Roma: prima dalla Difesa, poi dalla Farnesina e persino dall'Intelligence che ha negato di avere degli 007 attivi in quella zona. Un giallo che nelle ore successive si è arricchito di un altro capitolo, quando il sito di una Ong ha intervistato Salah Al Maskhout, l’uomo indicato dai media come la vittima dell’agguato, il quale ha detto invece di essere vivo e vegeto.  Il Libya Herald aveva riportato che Al Maskhout, ex ufficiale dell’esercito di Muammar Gheddafi, era stato ucciso insieme a 8 uomini della sua scorta poco dopo aver fatto visita ad alcuni suoi parenti nei pressi del Medical Center. L’ex generale era tra l’altro coinvolto nella strage di Zuwara, lo scorso agosto, costata la vita a decine di profughi. Da quel momento le milizie locali avevano dichiarato una vera e propria guerra ai trafficanti, con il sostegno della popolazione locale e tra l’altro in questi giorni è arrivata la stretta dell’Ue sugli scafisti con una maxi-operazione che partirà il 7 di ottobre. Sul fronte internazionale il flusso di migranti sembra non arrestarsi. Il record però è di nuovo per la Croazia, qui in 10 mila, arrivati nelle ultime 24 ore aspettano di essere inviati verso l’Ungheria.