Anche la Chiesa in Croazia è pronta a fare la sua parte per accogliere e assistere i profughi che stanno raggiungendo l’Europa. E’ quanto afferma una nota della Commissione giustizia e pace della Conferenza episcopale croata, nella quale si ricorda che dare assistenza e protezione a rifugiati non è solo un gesto di buona volontà degli Stati, ma è un obbligo dettato dalla Convenzione di Ginevra del 1951.
Inaccettabile chiudere le frontiere e punire i rifugiati
La Commissione punta quindi il dito contro l’irrigidimento delle frontiere deciso
da alcuni Governi europei per fermare il flusso di profughi, definendo “inaccettabili”
le “politiche e pratiche contrarie ai principi della solidarietà cristiana, alle rigide
norme del diritto internazionale e allo spirito di un’Europa senza confini”. Oltre
che inefficaci – si osserva - queste misure “sono ingiuste, perché mirano a punire
innocenti e alimentano le attività della criminalità organizzata, che comprendono
il traffico di esseri umani, causa di tante sofferenze e tragedie”.
Un dovere legale e morale
Il legittimo diritto dei Paesi di proteggere i propri confini e di garantire la sicurezza
dei propri cittadini, prosegue la nota, non esonera “dall’adempimento degli obblighi
legali di aiutare e proteggere i rifugiati”. Persone vulnerabili che possono diventare
facilmente vittime della tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento. Per questo
– sottolinea la Commissione giustizia e pace croata - è necessario migliorare il sistema
di identificazione dei rifugiati e dei richiedenti asilo al loro ingresso in Europa:
“Falle e difetti di questo sistema non sarebbero solo una violazione dell’obbligo
di garantire protezione dalla schiavitù, ma la negazione dei principi fondamentali
dell’umanità e della filantropia cristiana, che condanna la riduzione in schiavitù”.
Un’accoglienza senza discriminazioni religiose
Ma l’accoglienza non può essere riservata solo ai cristiani che fuggono dalle guerre
e persecuzioni in Medio Oriente: “Condizionare l’assistenza e la protezione dei rifugiati
alla loro appartenenza religiosa – afferma - non solo sarebbe contrario al principio
di non discriminazione sancito dal diritto internazionale, ma anche ai principi fondamentali
della fede cristiana”. Le parole dell’Antico Testamento e del Vangelo in questo senso
parlano chiaro.
Più solidarietà dall’Europa
Di qui l’appello ai fedeli e a tutte le persone di buona volontà a dare il loro contributo
all’assistenza ai rifugiati. La Commissione giustizia e pace si rivolge poi alla comunità
internazionale affinché faccia il possibile per riportare la pace nelle aree in guerra
in Asia e Africa da cui provengono i profughi. Infine, l’appello a tutti gli Stati
europei a “mostrare una solidarietà efficace con i rifugiati e i Paesi che portano
il peso maggiore dell’attuale crisi”. (A cura di Lisa Zengarini)
All the contents on this site are copyrighted ©. |