Almeno 453 persone sono morte e oltre 700 sono rimaste ferite schiacciate dalla folla alla Mecca, durante l'Hajj, il pellegrinaggio annuale. La ressa sarebbe stata provocata da "una fuga improvvisa" e la maggior parte delle persone sono morte soffocate. Ieri si contavano 2 milioni di pellegrini nella valle di Mina nell'ovest dell'Arabia Saudita per la cerimonia del lancio di pietre contro un muro che simboleggia Satana. L’Ḥajj costituisce il quinto dei pilastri dell’islam e obbliga ogni fedele che ne abbia le possibilità fisiche ed economiche a compiere, almeno una volta nella vita, i riti che lo compongono.
Secondo le autorità saudite le cause sono ancora da chiarire
Le operazioni di recupero sono in corso, spiegano i funzionari, ma l’enorme numero
di persone coinvolte renderà il tutto più complicato. Il 12 settembre scorso, una
gru si era abbattuta sulla Grande Moschea della Mecca uccidendo almeno 110 persone.
L'attrezzo era stato montato per alcuni lavori di restauro necessari prima dell'arrivo
della maggioranza dei pellegrini. La cittadina di Mina si trova lungo la strada che
va dal centro della Mecca alla zona pianeggiante di Arafat, dove si erge tuttavia
una piccola collina di granito nota come “Monte della Misericordia”. Qui, secondo
i testi sacri musulmani, Adamo ed Eva si sono ritrovati dopo la cacciata dal Paradiso
terrestre. Sempre in questa zona di trova il “Ponte delle Jamarat” dal quale, nell'ultima
notte di pellegrinaggio, i fedeli compiono il rito della "lapidazione del demonio". (F.S.)
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