2015-09-23 12:21:00

Il Papa in aereo: su embargo spero in un accordo


Durante il volo di trasferimento da Cuba negli Stati Uniti, Papa Francesco ha incontrato i giornalisti al seguito. I tre giorni nell’isola caraibica con i risvolti sociali, politici e religiosi al centro delle domande a cui ha risposto il Pontefice, alla luce del disgelo con Washington. Ce ne parla Giancarlo La Vella:

“Sono contento di aver visitato Cuba”.

Papa Francesco ha spiegato i motivi che lo hanno portato nell’isola caraibica. L’annuncio del disgelo tra L’Avana e Washington, il 17 dicembre scorso – ha detto il Santo Padre – ha fatto propendere per la decisione di arrivare negli Stati Uniti proprio da Cuba. Una sorta di suggello, dunque, questo viaggio all’avvio di relazioni nuove tra i due Paesi, dopo oltre 50 anni di tensioni e sanzioni. E, a proposito della fine totale dell’embargo statunitense a Cuba, Francesco ha espresso precisi auspici:

“Spero che si arrivi a un accordo che soddisfi le parti. Rispetto alla posizione della Santa Sede sugli embarghi, i Papi precedenti ne hanno parlato, non solo di questo caso. Ne parla la Dottrina sociale della Chiesa. Al Congresso non parlerò in modo specifico di questo tema, ma accennerò in generale agli accordi come segno del progresso nella convivenza”.

Poi, il problema della dissidenza cubana, in esilio e in carcere, un tema al quale Francesco aveva accennato nelle sue omelie, auspicando la convivenza pacifica di tutti i cubani nella loro patria. La Chiesa di Cuba ha lavorato a una lista di prigionieri cui concedere l’indulto – ha detto Papa Francesco – e questo provvedimento di clemenza è stato concesso a più di tremila persone e ci sono altri casi allo studio. Segno evidente, questo, del grande impegno della Chiesa locale per la pace sociale:

“E la Chiesa qui a Cuba sta lavorando per fare indulti. Per esempio, qualcuno mi ha detto: 'Sarebbe bello finirla con l’ergastolo'. Parlando chiaramente: l’ergastolo è quasi una pena di morte nascosta. Tu stai lì, morendo tutti i giorni senza la speranza della liberazione”.

Altro tema al centro del dialogo con i giornalisti, l’incontro con Fidel Castro e le sofferenze della Chiesa cubana durante il regime castrista. Il Papa ha detto che il pentimento è una cosa molto intima, una cosa di coscienza. Al centro del colloquio soprattutto l'enciclica, “Laudato Sì”. Lui è molto preoccupato - ha detto Francesco - per l'ambiente. Per quanto riguarda il passato invece l’incontro col "lider maximo" ha riguardato il collegio dei gesuiti, dove Castro ha studiato, e di come lo facevano lavorare:

Infine, sulla posizione del Papa e della Chiesa sulla questione sociale, sul capitalismo e sul comunismo, Francesco ha evidenziato una domanda che gli era stata fatta in passato: “La Chiesa la seguirà?”. “Sono io a seguire la Chiesa!", ha risposto il Santo Padre.

“La mia dottrina su tutto questo, la 'Laudato si'' e sull'imperialismo economico, è nell'insegnamento sociale della Chiesa. E se è necessario che io reciti il Credo, sono disposto a farlo...”.








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