2015-09-22 07:48:00

Migranti. Ue ancora divisa nel giorno del Consiglio


Europa ancora divisa sull’immigrazione nel giorno Consiglio straordinario che dovrà decidere il ricollocamento di 120 mila rifugiati. Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria dicono “no” alle quote, mentre la Germania spera in un voto all’unanimità perché una decisione a maggioranza dividerebbe ulteriormente l’Ue. Intanto, dopo l’Ungheria anche la Slovenia ha iniziato la costruzione di un nuovo muro. Il servizio di Paolo Ondarza:

Nonostante lo sforzo negoziale, appare ancora lontano un accordo tra i Paesi Ue sul ricollocamento di 120 mila profughi: 15.600 provenienti dall’Italia, 50.400 dalla Grecia. La questione sarà oggi sul tavolo del Consiglio straordinario degli interni e domani su quello del vertice dei leader Ue: riunioni dalle quali il presidente italiano Mattarella  si aspetta “decisioni forti e lungimiranti”. La cancelliera tedesca Merkel invita a fare di tutto per trovare l’unanimità: un voto a maggioranza rischierebbe infatti di spaccare ulteriormente l’Unione, divisa nelle ultime ore da un nuovo muro antimigranti.  Dopo quello voluto dall’Ungheria al confine con la Serbia infatti anche la Slovenia ha dato inizio ai lavori per la costruzione di una barriera che la separi dalla Croazia. Da Budapest arriva poi  un altro provvedimento che evidenzia l’acuirsi della tensione: il parlamento ha approvato l’impiego dell’esercito a sostegno della polizia per la difesa dei confini meridionali. Si tratta di 3500 militari e potranno far uso delle armi solo in caso di pericolo di vita.

 








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