2015-09-20 10:00:00

Elezioni in Grecia: incertezza sull'esito del voto


La Grecia alle urne oggi per la terza volta nel 2015. Le elezioni anticipate saranno una sorta di referendum sull’operato del premier uscente, Alexis Tsipras. I sondaggi prevedono un testa a testa tra il partito di Tsipras, Syriza, e i conservatori di Nea Democratia, anche se probabilmente non ci sarà un trionfatore e sarà necessario un governo di coalizione. "Abbiamo molta fiducia in queste elezioni", ha affermato il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, che ha aggiunto: "Da lunedi', non appena si sarà formato il nuovo esecutivo, siamo pronti a collaborare per implementare il programma e riformare l'economia greca". Ma quali sono le principali sfide future del governo che uscirà fuori dalle elezioni e quali le conseguenze sociali della crisi economica e politica nel Paese? Elvira Ragosta lo ha chiesto al giornalista di Atene, Ioannis Chrysafis:

La sfida principale - che ha anche una data, il 15 di ottobre - per il nuovo governo sarà affrontare un grande numero di decisioni legislative che riguardano il memorandum, che è stato anche la causa di queste elezioni: cioè, votare la diminuzione delle pensioni, le tasse anche agli agricoltori, decidere sui nuovi limiti di età per la pensione. Sono misure molto gravi per la popolazione. Il problema è se il governo che verrà eletto avrà la maggioranza assoluta - cosa che non si prevede - per prendere queste decisioni, o se ci sarà un governo di alleanza fra il primo e uno o due partiti minori per formare il governo. Una grande coalizione come quella che c’è in Germania, tra i due grandi partiti, in Grecia non si prevede.

D. – Dal punto di vista sociale, circolano dati sulle difficoltà provocate in Grecia dalla crisi economica, dalla crisi politica. Secondo alcuni dati, dal 2010 al 2014 ci sarebbero stati aumenti del 270 per cento dei casi di depressione e aumenti anche nei casi di suicidi…

R. – Le conseguenze di questa crisi economica si registrano su molti aspetti. La depressione non so a quanto arrivi ma vedo che parecchi miei concittadini la registrano. Per quanto riguarda i suicidi, sì, c’è stato un aumento del 41 per cento dal 2010, cioè prima della crisi, e secondo il Forum per la prevenzione dei suicidi, la crisi si presta a creare queste situazioni ma sono fenomeni che non possono essere legati solo alla crisi...

D. – Un altro problema è quello legato al tasso di disoccupazione e soprattutto alla disoccupazione giovanile. Che tipo di andamento si è verificato?

R.  – L’ultimo dato che abbiamo ufficiale del 25 per cento si è duplicato durante il periodo di crisi ma quello che è più preoccupante è che per quanto riguarda i giovani è del 50 per cento. Addirittura tra le ragazze si registra il 55 per cento.

D. - Questi dati portano con sé una serie di altri dati, come il crollo del reddito medio delle famiglie… Soprattutto quanti sono i cittadini che vivono adesso sotto la soglia della povertà in Grecia?

R.  – Due milioni circa di greci vivono sotto la soglia della povertà secondo dati provvisori ma anche quelli che lavorano e che prendono la pensione hanno visto dei cali enormi; per le pensioni c’è stato un calo del 40 per cento.

D. – In questo periodo di crisi sono diminuite anche le prestazioni sanitarie a favore della popolazione?

R. - No, per legge in Grecia l’assistenza sanitaria viene data a tutti i cittadini. Quello che è successo è più che altro che c’è un calo della qualità dei servizi non del personale medico.








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