2015-09-19 18:58:00

Tensione tra Ungheria e Croazia sulla gestione dei migranti


Continuano le tensioni in Europa, dove non si arresta il flusso di migranti attraverso la cosiddetta “rotta balcanica”. L’Ungheria accusa la Croazia di aver violato la sua sovranità e di “tradire l’Unione Europea” per aver organizzato il trasferimento dei profughi verso i suoi confini. Nel Mediterraneo, intanto, continuano gli sbarchi in Sicilia e in Grecia. Il servizio di Michele Raviart:

A scatenare l’ira del governo di Budapest sono i bus organizzati dalla Croazia per trasportare i migranti al confine con l’Ungheria e la Slovenia.  Almeno 8 mila le persone che hanno attraversato il confine solo ieri e che ora si troveranno davanti una nuova recinzione di 41 km.  L’Ungheria sostiene di star difendendo i confini esterni dell’Unione mentre la Croazia starebbe violando ogni regola europea, millantando un accordo bilaterale con il governo ungherese sulla gestione degli arrivi. Zagabria replica affermando di non poter accogliere il flusso continuo di persone provenienti dalla Serbia - 20 mila negli ultimi quattro giorni, provenienti all’80% da Siria, Afghanistan e Iraq.  I profughi sono stati spinti anche verso la Slovenia, che al contrario della Croazia appartiene all’area Schengen e che ha affermato di poter accogliere fino a 10 mila richiedenti asilo. In circa un migliaio hanno attraversato la frontiera finora, mentre a centinaia si sono accampati in attesa di poter passare. E mentre la Serbia chiede la riapertura del confine con l’Ungheria,  continuano gli sbarchi nel Mediterraneo. Dall’alba sono state soccorse quasi 5 mila persone nel Canale di Sicilia a largo della Libia. Una ventina le operazioni di salvataggio non ancora concluse, mentre è attesa per domani a mezzogiorno una nave norvegese che ha raccolto 330 migranti.  Naufraga invece un barcone a nord dell’isola greca di Lesbo. 13 i migranti salvati, mentre  non ce l’ha fatta una bimba di 5 anni.








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