La Chiesa ricorda oggi San Gennaro, patrono di Napoli. I fedeli presenti nella cattedrale della città partenopea hanno accolto, stamani, con un lungo applauso l'annuncio della liquefazione del sangue del Santo. Nell’omelia per le celebrazioni nella solennità di San Gennaro, nel Duomo di Napoli, l’arcivescovo della città campana, il cardinale Crescenzio Sepe, ha lanciato un accorato appello.
Basta sangue, basta violenze!
“Proprio in questo giorno di festa - ha detto - vogliamo
gridare con forza: basta sangue per le nostre strade e in tante case, basta violenza,
basta dolore, lutto, basta morti innocenti, basta naufraghi e cadaveri di quanti cercano,
coraggiosamente ma troppo spesso tragicamente, libertà, pane e futuro”.
Le molte seti non fanno di Napoli un deserto
A Napoli – ha ricordato il porporato - c’è "sete
di lavoro, legalità, accesso ai diritti e ai servizi sociali. Ma 'la sete del ‘necessario'
- ha aggiunto - porta taluni a cercare fonti avvelenate, come la violenza e la turpe
offerta di un reddito facile con la conseguente caduta di valori per cui la vita diventa
arida e priva di senso”. Ma "la delinquenza e la violenza non prevarranno, le molte
seti non fanno di Napoli un deserto".
Cristo sia fonte di ogni speranza
“Bisogna essere vigilanti e operosi - ha osservato
il cardinale Sepe - perché Napoli faccia onore alla sua storia e sia sempre più bella
e accogliente". "La Chiesa di Napoli - ha concluso il porporato - vuole essere sempre
più, secondo la bella immagine di San Giovanni XXIII, la vecchia fontana del villaggio
presso la quale tutti possono abbeverarsi, sapendo di poter contare sulla sorgente
inesauribile del Cristo che toglie la sete e dà la vita. Sia questa la fonte di speranza
per quanti amano San Gennaro e Napoli".
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