2015-09-18 15:00:00

Vescovo Holguin: Cuba sta cambiando, società più aperta


A Cuba fervono gli ultimi preparativi per il viaggio di Papa Francesco. La Diocesi di Holguín accoglierà per la prima volta nella storia un Pontefice. Qui il Papa celebrerà la Santa Messa lunedì prossimo. Ma con quali sentimenti i cubani si apprestano ad accogliere il Papa? Il nostro inviato Sergio Centofanti lo ha chiesto al vescovo di Holguín, Emilio Aranguren Echeverría:

R. – Bueno. En primer lugar con sentimentos de alegría. ...
Anzitutto con sentimenti di gioia. Ci si attende qualcosa da lui: un gesto, una parola, un segno, che sia un segno buono per tutti. Bisogna tener presente che è il primo Papa che ci parlerà nella nostra lingua e che sin dal momento della sua elezione abbiamo avuto l’opportunità di seguire attraverso i mezzi di comunicazioni qui a Cuba: già i primi momenti del Conclave sono stati trasmessi dalla televisione… Una cosa che non era mai successa in precedenza. L’aspettativa è quindi una aspettativa di felicità, ma anche di speranza.

D. – Qual è il significato di questo viaggio di Francesco a Cuba?

R. - En primer lugar es significativo que tan solo en 17 años hemos recibido la visita de los tres …
Credo che sia anzitutto significativo il fatto che in questi ultimi 17 anni abbiamo ricevuto la visita degli ultimi tre Papi e credo che questo sia stato un gesto di sostegno alla nostra Chiesa, che ha vissuto e testimoniato la sua fede in una situazione particolare. I Papi vengono sempre - Giovanni Paolo II prima, Benedetto XVI poi e ora Francesco – a confermarci nella nostra fede. Papa Francesco viene come missionario della misericordia: quindi la sua presenza per noi rappresenta molto, rappresenta la vicinanza al prossimo, la vicinanza all’altro e ci aiuterà – come egli stesso dice - a metterci in uscita. Ma ha anche un grande significato sociale, come dimostra il fatto che le autorità cubane abbiano deciso di concedere l’indulto a più di 3 mila prigionieri… Una cosa, questa, che era stata sollecitata dalla stessa Conferenza episcopale cubana. Questo evidenzia che stiamo veramente vivendo un momento di cambiamento nel nostro Paese. Un significato molto forte per noi ha il riavvicinamento tra il governo di Cuba e quello degli Stati Uniti. E in questo il Papa ha avuto il suo peso. E’ stato un passo molto importante, ma è ora necessario continuare questo cammino. Sicuramente la visita del Papa a questi due Paesi farà sì che questo processo continui, che non si interrompa, anzi che si sviluppi il più possibile. Credo che tutto questo generi una grande aspettativa, perché tutti noi sappiamo che negli Stati Uniti vivono un gran numero di cubani che sono figli di questo popolo, che qui hanno le loro radici, che qui hanno molti dei loro familiari e dei loro amici. Credo che questo viaggio avrà anche questo significato.

D. – Cuba sta vivendo grandi cambiamenti. Quali sono le sue speranze?

R. – Creo que mi esperanza es que mejora …
La mia speranza è che la situazione migliori e che le cose vadano meglio per tutti i cittadini cubani, che si aprano delle possibilità, anche per la vita quotidiana delle famiglie… Questo è logico. Può immaginare anche le nostre speranze perché non ci sia più la necessità di lasciare il Paese, considerando che l’immigrazione ha così tanto segnato la vita del nostro popolo.

D. – Quali sono le sfide per la Chiesa cubana?

R. – La Iglesia en Cuba siempre ha enfrentado el gran desafío de la evangelización ...
La Chiesa cubana ha dovuto sempre affrontare la grande sfida dell’evangelizzazione. Una sfida particolare riguarda la fede della gente semplice, con la sua grande devozione alla Vergine della Carità. La nostra missione è cercare di avvicinarla sempre più a Gesù e alla Chiesa in un contesto in cui tanti cubani vivono varie forme di sincretismo religioso e dopo tanti anni di indottrinamento ateo che hanno privatizzato l’espressione religiosa. Adesso stiamo affrontando la sfida relativa alla formazione dei fedeli, perché siano testimoni del Vangelo in una società che sta sempre più cambiando: perché senza dubbio Cuba sta cambiando e questo cambiamento porterà ad una società plurale, più aperta ad altre realtà. La sfida è far sì che i cattolici testimonino il Vangelo con la loro fedeltà e con la loro gioia.








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