2015-09-15 08:01:00

Immigrazione: nessun accordo sul piano della Commissione UE


Europa ancora divisa sulla questione immigrazione. Ieri nessun accordo al Consiglio dei ministri degli interni sul piano di ripartizione per quote di 120 mila migranti, mentre è stato dato il via libera a cosiddetti “hot spot”, centri di smistamento che distingueranno tra profughi di guerra e migranti economici. Intanto continua l’afflusso di persone attraverso la “rotta balcanica”, mentre dalla mezzanotte è entrata in vigore in Ungheria la legge anti-immigrazione che prevede l’arresto per chi entra illegalmente nel Paese. Il servizio di Michele Raviart:.

I “no” di Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania hanno impedito il raggiungimento dell’unanimità al piano di accoglienza per quote proposto dalla Commissione Europea.  Resta l’impegno a ricollocare 120 mila migranti, ma è tutto rimandato al Consiglio europeo dei ministri degli Esteri del prossimo 8 ottobre, dove  se necessario si andrà avanti a maggioranza qualificata. Via libera invece ai primi 40 mila ricollocamenti dei profughi dall’Italia e dalla Grecia, secondo il principio degli “hot spot”, per cui i semplici migranti economici saranno trattenuti nei Paesi di accoglienza in attesa del rimpatrio. Rafforzata poi la missione navale europea nel Mediterraneo che prevederà l’uso della forza contro gli scafisti. Intanto Austria e Slovacchia hanno espresso la volontà di seguire la Germania nella chiusura delle frontiere, decisione che non ha impedito ad altri mille profughi di raggiungere ieri il Paese tedesco da sud. Il rischio è quello di un effetto domino che metta in discussione il trattato di Schengen, visto che anche la Polonia ha annunciato il ripristino dei controlli di frontiera. Chiuso poi il principale punto di ingresso tra l’Ungheria e Serbia e continua la linea dura voluta dal premier Orban: da oggi chiunque tenti di entrare clandestinamente nel Paese rischia  fino a tre anni di carcere 








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