2015-09-12 12:02:00

Vescovo Taranto: monastero diocesi accoglierà rifugiati


L’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, ha deciso di destinare un monastero della sua diocesi all’accoglienza di un gruppo di famiglie di rifugiati. La decisione risponde all’appello levato da Papa Francesco all’Angelus del 6 settembre scorso. Al microfono di Cristiane Murray, mons. Filippo Santoro si sofferma sull’iniziativa:

R. – Abbiamo subito preparato un piano di accoglienza incontro al quale è arrivata la disponibilità delle suore carmelitane. Qui c’è un monastero di carmelitane scalze. Le suore rimaste sono poche ed anziane; il loro desiderio è stato di rispondere all’appello del Papa. Hanno detto: “Eccellenza, doniamo il nostro monastero alla chiesa di Taranto. Il nostro desiderio è che diventi un centro di accoglienza per rifugiati e profughi oppure un centro di spiritualità”. Vista l’emergenza dei migranti, ho detto alle religiose: “È l’occasione buona proprio per farne un centro di accoglienza per i migranti”. Il monastero conta 24-25 stanze; le suore vanno via a fine settembre, dopo di che faremo i lavori di adeguamento e come diocesi - rispettando il desiderio delle carmelitane, ma anche il nostro di mettere a disposizione di migranti degli spazi - lo adatteremo per questo tipo di accoglienza. Abbiamo iniziato anche un’altra opera: un centro notturno di accoglienza per senzatetto, per senza fissa dimora. Questo per dire che non curiamo solo i migranti che vengono da fuori, ma anche i nostri poveri. Questo palazzo si trova alle spalle della casa del vescovo, il mio episcopio, Palazzo santa Croce; lo adegueremo per i senzatetto e i senza fissa dimora. Questo edificio conta 40 posti per uomini e 20 per donne, due o tre stanze per ragazze madri, le docce, la barberia e la mensa, … Tutto questo proprio per venire incontro a questa domanda di coloro che hanno bisogno, sia migranti che vengono da fuori sia poveri che sono tra di noi.

D. - Per quanto riguarda i migranti, arrivano direttamente, sbarcano a Taranto o vengono trasferiti? Da dove provengono? Quali sono i Paesi di origine?

R. - Qui a Taranto sbarcano quelli che provengono dalla Libia e vengono normalmente dalla Somalia e dall’Eritrea, però anche dalla Siria. Prima che i siriani prendessero la via dei Balcani, della Grecia e dell’Ungheria qui a Taranto ne sbarcavano molti di più. L’anno scorso ne sono arrivati 13 mila; vogliono andare in Germania, in Svezia, in Francia. Sono stati accolti nelle strutture messe a disposizione dalla prefettura, però rimangono poco, due tre giorni poi ripartono. Un altro caso particolare è quello dei minori non accompagnati. Per queste persone abbiamo strutture sia laiche del comune, della prefettura sia una casa famiglia “Villa Serena” che ne accoglie dieci, perché l’idea è di non fare “l’ammucchiata” dei ragazzi, ma di offrire loro una casa! A questi ragazzi non accompagnati, minori, offriamo un luogo dove possono imparare l’italiano, fare dei lavori, curare la casa, insomma, un’esperienza di vita in famiglia.








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