Migranti. Ungheria arresterà gli irregolari dal 15 settembre

Europa ancora in piena emergenza immigrazione. A centinaia continuano ad attraversare il confine tra Ungheria e Serbia nei pressi di Rozske. Altre migliaia di migranti sono entrati in Macedonia dalla Grecia nelle ultime 24 ore. Intanto il premier ungherese, Orban ricorda che, dal 15 settembre, coloro che entreranno illegalmente nel Paese saranno arrestati, mentre l’Onu lancia l’allarme per altri milioni di profughi se non sarà risolto il conflitto in Siria. Il servizio di Marco Guerra:  

 
 
Lungo la rotta balcanica prosegue incessante il flusso di migranti. Al confine tra Ungheria e Serbia si registra un passaggio record di decine di persone al minuto. Testimoni riferiscono di centinaia di persone che si allontanano dai binari e attraversano i campi per non essere identificati. In Macedonia, invece, da questa mattina si registrano cinquecento nuovi arrivi ogni ora, dopo che nella notte erano entrati nel Paese almeno 7.600 persone. E alle scene strazianti, già viste, si aggiunge lo sdegno per un video, diffuso oggi, nel quale si vedono agenti mentre lanciano viveri a una folla di profughi rinchiusi in un recinto di un centro di accoglienza del sud dell'Ungheria. Su questa vicenda la polizia magiara ha aperto un’inchiesta. Ma la linea di Budapest resta durissima. Il premier Orban ricorda che dal 15 settembre saranno arrestati tutti i migranti irregolari e sollecita l’Europa a vigilare i confini della Grecia, accusando Atene di non essere in grado di difendere la propria frontiera. Un atteggiamento che rispecchia anche il ‘no’ al piano per le quote obbligatorie di accoglienza, ribadito da Repubblica Ceca, Slovacchia, Danimarca e dalla stessa Ungheria. E proprio lunedì i ministri Ue degli Affari interni discuteranno del meccanismo di redistribuzione dei richiedenti asilo. Senza un accordo – avverte il presidente del Consiglio Ue, Tusk – servirà convocare un vertice straordinario dei capi di Stato.