2015-09-10 14:30:00

Myanmar: la Chiesa in campo per gli sfollati


Governo birmano e rappresentanti delle minoranze etniche riprendono i colloqui in vista della tanto attesa firma per un cessate il fuoco, mentre la situazione dei profughi nelle aree teatro del conflitto - in particolare i territori Kachin e Shan - continua a peggiorare. Preoccupa soprattutto il taglio nei fondi destinati agli sfollati che, da anni ormai, vivono in centri di accoglienza in condizioni disperate. Anche la Chiesa birmana, in prima fila nell’opera di assistenza e aiuto attraverso la Caritas locale, parla di realtà “critica”; attraverso il vescovo di Bhamo mons. Raymond Sumlut Gam, presidente di Caritas Myanmar, lancia appelli per un “aiuto concreto” alle agenzie internazionali, alle persone di buona volontà e ai cattolici di tutto il mondo.

Caritas birmana presta assistenza ad almeno il 75% degli sfollati
Il prolungarsi del conflitto - riferisce l'agenzia Asianews - ha causato una vera e propria emergenza nella regione Kachin e nella parte settentrionale dello Stato Shan. Nelle aree interessate dal conflitto il governo impedisce l’ingresso degli operatori umanitari, in particolare nello Stato Kachin nei settori controllati dalle milizie locali Kia (Kachin Independence Army). Dall’inizio della guerra la Caritas birmana (Kmss) presta assistenza ad almeno il 75% degli sfollati sparse nelle due regioni e fornisce cibo in oltre 40 Centri (e 40mila persone) sotto il controllo del Kachin Independence Organization (Kio).

A rischio sicurezza alimentare per piogge, combattimenti e taglio dei fondi
In un’intervista al quotidiano birmano Irrawaddy del giugno scorso, padre Paul Awng Dang direttore di Kmss Bhamo, spiegava che la stagione delle piogge ha creato gravi ostacoli e ha distrutto molti degli alloggi temporanei usati dai rifugiati. I frequenti combattimenti hanno reso ancor più insicura l’area; da ultimo, il taglio dei fondi stanziati dai Paesi donatori - a causa del prolungarsi del conflitto oltre le previsioni iniziali - hanno portato a una riduzione del 20% delle risorse a disposizione. Sono calate anche le distribuzioni nelle zone controllate dal governo ed è “a rischio”, conclude padre Paul, la “sicurezza alimentare degli sfollati interni”.

E' anche emergenza educativa
All’emergenza alimentare si unisce anche il problema educativo, con circa 15mila bambini e ragazzi con “accesso limitato” alle scuole e alle strutture educative nella regione governata dal Kio. Inoltre, da più di quattro anni gli alunni che escono dagli istituti superiori della zona non possono sostenere gli esami di ingresso nelle università del Paese. Come conseguenza, per quasi 1500 giovani sfollati il sogno di una “istruzione di livello superiore è andata in fumo”.

Programma globale di raccolta fondi di Caritas Internationalis
Come riferisce la signora Rose Mary, responsabile del settore emergenze della Kmss nazionale, fra i primi a rispondere all’appello lanciato dal vescovo di Bhamo vi sono i vertici della Caritas Internationalis con un programma globale di raccolta fondi per i Kachin. Del resto il numero degli sfollati cresce ogni giorno di più, così come proseguono i combattimenti a fuoco fra esercito e milizie ribelli. Se non si raggiunge un accordo di pace, avverte, la situazione è destinata a prolungarsi con effetti devastanti. (L.G.J.)








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