2015-09-10 14:30:00

Appello Comece: soluzione comune per la crisi dei rifugiati


“La crisi dei rifugiati richiede una soluzione europea comune”: è quanto afferma la Comece (Commissione degli episcopati della Comunità europea) in una dichiarazione diffusa ieri, riguardante “la situazione attuale dei rifugiati ed il dibattito sulla politica europea comune relativa ad immigrazione ed asilo”. In primo luogo, la Comece esorta gli europei a “condividere la responsabilità ed a lavorare insieme ad una soluzione” sulla crisi attuale. “Il trattato di Dublino non funziona – sottolineano i presuli, riferendosi al Trattato internazionale multilaterale in tema di diritto di asilo, siglato nella città irlandese nel 1990 – ed è inaccettabile che alcuni Paesi cerchino di sganciarsi completamente dalle loro responsabilità”.

Fili spinati e muri non sono la soluzione
Se, infatti, l’Unione Europea è “fondata sulla solidarietà tra gli europei”, il problema dei rifugiati è “una sfida comune che necessita, di conseguenza, di una soluzione europea comune”. “Non dobbiamo accettare che uomini e donne muoiano annegati o asfissiati alle frontiere d’Europa – affermano i presuli – Impedire ai rifugiati di entrare nel continente con fili spinati e muri non è una soluzione”. E per i cristiani, inoltre, “è un dovere venire in aiuto dei rifugiati, quali che siano la loro origine o la loro religione”.

Condanna degli episodi di ostilità nei confronti di rifugiati
I vescovi europei ricordano, inoltre, l’appello lanciato da Papa Francesco all’Angelus del 6 settembre, quando ha esortato le Chiese del Vecchio continente ad accogliere i rifugiati: “Questo appello obbliga la Chiesa in Europa ad agire – sottolineano i presuli – Dobbiamo sentirci toccati dalla sofferenza di queste donne e questi uomini e siamo commossi dalla solidarietà e dalla disponibilità con cui tanti europei, nelle ultime settimane, hanno accolto i rifugiati”. Di qui, il ringraziamento dei presuli a tutti coloro che “si impegnano a far sì che i rifugiati siano ricevuti con umanità, in uno spirito di compassione e carità cristiana”. Al contempo, la Comece si “oppone fermamente” agli episodi di “molestie ed ostilità” nei confronti di chi chiede asilo.

Trovare soluzione comune, come avviene in campo economico
La nota episcopale si conclude con la richiesta esplicita di “una politica comune, a livello europeo, per l’immigrazione e l’asilo” perché “se si è capaci di risolvere le crisi economiche attraverso summit straordinari, giorno e notte, allora deve essere possibile fare lo stesso nel momento in cui sono in gioco i destini di tanti uomini e tante donne”. In fondo, sottolinea la Comece, la questione dei rifugiati “riguarda direttamente i valori ed il futuro dell’Europa”. (A cura di Isabella Piro)








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