2015-09-09 14:55:00

Alla Farnesina un convegno per la sicurezza delle Ong


Le Organizzazioni non governative (Ong) operano spesso in contesti di grave crisi umanitaria. “La sicurezza è una cosa seria”, è il titolo della convegno promosso oggi a Roma, alla Farnesina, con lo scopo di sensibilizzare gli operatori delle Ong, alla necessità di tutelare la sicurezza degli operatori impegnati all’estero in situazioni rischiose per la propria incolumità. Il servizio di Alessandro Filippelli:

Il senso e il valore dell’essere umano, della solidarietà e dell’imperativo umanitario spinge a soccorrere e proteggere popolazioni in fuga o in pericolo a causa di guerre, fame e catastrofi naturali. L’esperienza delle Organizzazioni non governative nelle aree di crisi e di conflitto, negli ultimi 25 anni è cresciuta adeguandosi a situazioni sempre più difficili, adottando misure per tutelare la sicurezza degli operatori, considerandola prioritaria. Attilio Ascani, direttore della Focsiv, Federazione degli organismi cristiani servizio internazionale volontario:

“Noi in quei teatri difficili dobbiamo esserci. Dobbiamo portare gli aiuti. Dobbiamo essere vicino alle persone in difficoltà. Nello stesso tempo non dobbiamo creare problemi, difficoltà aggiuntive, ma dobbiamo mettere a rischio gli operatori che ci vanno. E’ importante prendere coscienza che questi sono teatri difficili che devono essere affrontati con competenza e conoscenza e quindi evitare improvvisazioni, dopodiché il lavoro che stiamo facendo è condividere dei protocolli che tutti possono adottare e seguire e aumentare il livello di sicurezza stesso. L’importante è sempre però la conoscenza del territorio. Il protocollo aiuta fino a un certo punto. Quindi la conoscenza del contesto è la parte aggiuntiva che non va sottovalutata”.

L’aumento dei soggetti che esprimono solidarietà e la crescente complessità dei contesti operativi richiedono un approccio più attento e una migliore conoscenza delle misure da adottare. Se alcuni hanno acquisito una buona esperienza in contesti di conflitto, esistono anche gruppi di volontariato o singoli volontari che inavvertitamente possono mettersi in situazioni di rischio eccessivo. Claudio Taffuri, capo Unità di crisi della Farnesina:

“In un mondo sempre più disarticolato è bene rispondere con omogeneità con organizzazione e quindi al di là della bontà che spinge qualcuno all’estero è bene che i parametri di consapevolezza e responsabilità non siano mai persi. La sicurezza è fondamentale per consentire l’operatività delle Ong. E’ chiaro che la percezione della sicurezza è diversa. E’ un concetto sul quale bisogna lavorare molto. Esistono però oggi delle aree finalmente condivise di analisi del rischio che ridurranno certamente l’impatto del rischio nei confronti degli operatori che operano sul terreno”.








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