“Le donne africane siano protagoniste della riconciliazione, della pace e dell’amore, partendo proprio dalle loro famiglie”: questo l’invito lanciato dal card. John Njue, arcivescovo di Nairobi, in Kenya, intervenuto il 2 settembre al meeting panafricano delle donne cattoliche. Organizzato dal Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (Secam), in collaborazione con l’Associazione dei membri delle Conferenze episcopali dell’Africa orientale (Amecea), l’evento ha avuto come titolo “Le donne africane in cammino verso l’Anno africano della riconciliazione”. Da ricordare che questo Anno speciale, indetto dal Secam sul tema “Un’Africa riconciliata per una pacifica coesistenza”, è stato inaugurato lo scorso luglio e si concluderà a luglio 2016.
Diventare strumenti di Dio per portare l’armonia nella società
Ribadendo l’importanza del tema scelto per il meeting,
il card. Njue ha sottolineato come il confronto e la riconciliazione siano quanto
mai necessari, oggi nel continente africano, a tutti i livelli: a partire da quello
familiare per arrivare a quello nazionale. Ma il confronto e la riconciliazione, ha
proseguito il porporato, sono importanti anche “nell’ampio corpo spirituale che è
la Chiesa”: per questo, promuovere la riconciliazione significa “diventare strumenti
di Dio nel portare la necessaria armonia nella società”, a partire proprio dalle sue
radici, ovvero “la famiglia”.
Le donne sappiano leggere segni dei tempi per evangelizzare efficacemente
L’arcivescovo di Nairobi ha poi esortato le donne
africane a costruirsi “un’identità di integrità ed amore”: “Se vogliamo ottenere la
riconciliazione – ha spiegato – dobbiamo comprendere che possiamo essere strumenti
di pace. Ma per fare questo, dobbiamo essere consapevoli della nostra identità e dignità,
senza spaventarci di fronte ad eventuali problemi”. In quest’ottica – è stata l’ulteriore
esortazione del porporato – “le donne devono costantemente leggere i segni dei tempi,
così da evangelizzare in modo efficace”.
La riconciliazione dell’Africa, nobile causa affidata alle donne
Vicinanza a Dio, preghiera, accostamento ai sacramenti
sono stati, inoltre, gli ‘strumenti’ suggeriti dal card. Njue alle donne africane
per portare avanti “lo spirito della riconciliazione”. Il tutto sempre guardando “allo
splendido esempio di Maria, Madre di Dio”: “Di solito, l’ultima persona ad uscire
da una casa in fiamme è la madre, perché vuole essere sicura che nessun figlio sia
rimasto indietro – ha concluso l’arcivescovo di Nairobi – La responsabilità di riconciliare
la famiglia, la società, il Kenya e l’Africa è quindi, in gran parte, nella mani di
voi donne: non rifuggite da questa nobile causa di portare grandi cambiamenti nella
società e contate pure sulle nostre preghiere”. (I.P.)
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