2015-09-05 12:35:00

Papa a Cellule parrocchiali: nella Chiesa c'è posto per tutti. Ampia sintesi


Il Papa ha incontrato in Vaticano 5mila aderenti alle Cellule parrocchiali. “Sono contento di essere qui in mezzo a voi per questa giornata di preghiera e di riflessione, con la quale volete celebrare il riconoscimento ufficiale che la Chiesa vi ha offerto con l’approvazione definitiva dei vostri Statuti”.

A braccio ha aggiunto: “Ma non dimenticare, per favore, che gli Statuti aiutano a andare sulla strada, ma quello che fa l’opera è il carisma, eh? Non avvenga che per custodire tanto gli Statuti, perdiate il carisma: per favore!”.

Il Papa ha quindi salutato Don “PiGi” Perini “per lo zelo sacerdotale con cui ha lavorato, cercando di essere docile allo Spirito Santo,  e da parroco ha dato vita a questa realtà delle Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione, che si è diffusa in diverse parti del mondo”.

“Voi – ha detto - avete la vocazione di essere come un seme mediante il quale la comunità parrocchiale si interroga sul suo essere missionaria, e per questo sentite irresistibile dentro di voi la chiamata a incontrare tutti per annunciare la bellezza del Vangelo. Questo desiderio missionario richiede, anzitutto, ascolto della voce dello Spirito Santo, che continua a parlare alla sua Chiesa e la spinge a percorrere sentieri a volte ancora poco conosciuti, ma decisivi per la via dell’evangelizzazione. Rimanere sempre aperti a questo ascolto e avere cura che non si esaurisca mai per la stanchezza o le difficoltà del momento, è condizione per essere fedeli alla Parola del Signore, e nello stesso tempo è una spinta a superare i vari ostacoli che si incontrano nel cammino dell’evangelizzazione”.

“Con il vostro impegno quotidiano, e in comunione con le altre realtà ecclesiali – ha sottolineato - voi aiutate la comunità parrocchiale a diventare una famiglia in cui si ritrova la ricca e multiforme realtà della Chiesa (cfr Lumen gentium, 8). Incontrarsi nelle case per condividere le gioie e le attese che sono presenti nel cuore di ogni persona, è un’esperienza genuina di evangelizzazione che assomiglia molto a quanto avveniva nei primi tempi della Chiesa. Lo ricorda san Luca, negli Atti degli Apostoli, quando accenna che i credenti «ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo» (2,46-47). Voi Cellule desiderate fare vostro questo stile di vita comunitaria, capace di accogliere tutti senza giudicare nessuno (cfr Evangelii gaudium, 165)”.

E a braccio ha aggiunto: “Il nostro giudice è il Signore e se ti viene in bocca di dire una parola di giudizio su uno o sull’altro, chiudi la bocca. Il Signore ci ha dato il consiglio: ‘Non giudicate e non sarete giudicati’. Convivere con la gente con semplicità, accogliere tutti: perché, accogliere tutti?”. E ha proseguito leggendo il testo: “Per offrire l’esperienza della presenza di Dio e dell’amore dei fratelli. L’evangelizzazione sente forte l’esigenza dell’accoglienza, della vicinanza, perché è uno dei primi segni della comunione che siamo chiamati a testimoniare per avere incontrato Cristo nella nostra vita”. 

“Vi incoraggio a fare dell’Eucaristia il cuore della vostra missione di evangelizzazione, così che ogni Cellula sia una comunità eucaristica dove spezzare il pane equivale a riconoscere la reale presenza di Gesù Cristo in mezzo a noi. Qui voi troverete sempre la forza per proporre la bellezza della fede perché nell’Eucaristia facciamo esperienza dell’amore che non conosce limiti, e diamo il segno concreto che la Chiesa è «la casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa» (Evangelii gaudium, 47)”.

A braccio ha proseguito: “Questa testimonianza: ma, la Chiesa è la casa paterna. C’è posto per tutti: per tutti. E Gesù dice, anche il Vangelo: ‘Chiamate buoni e cattivi: tutti’. Non c’è differenza”.

“I vostri Statuti – ha osservato infine - sono stati approvati nella Domenica della Divina Misericordia. Possiate sempre testimoniare la tenerezza di Dio Padre e la sua vicinanza ad ognuno, soprattutto a chi è più debole e solo. Rivolga verso di voi i suoi occhi misericordiosi la Santa Madre di Dio; e vi accompagni anche la mia Benedizione. E per favore, ricordatevi di pregare per me! Grazie”.








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