2015-09-03 15:00:00

Vescovi del Caribe: scandalose le espulsioni dal Venezuela


“Scandalosa ed infame”: così i vescovi della regione del Caribe, in Colombia, definiscono l’espulsione, avvenuta in questi giorni, di cittadini colombiani dal Venezuela. All’origine della decisione di Caracas, una sparatoria al confine tra i due Paesi, in cui sono rimasti feriti tre soldati e un civile venezuelani. Caracas ha attribuito l’episodio a "forze paramilitari colombiane", decidendo poi di dichiarare lo stato di emergenza e di chiudere le frontiere, fino a quando non sarà stroncata, nel Paese confinante, la vendita di prodotti venezuelani di contrabbando. Di qui, il dramma di oltre mille colombiani espulsi. A loro, i vescovi del Caribe esprimono “preghiera e solidarietà”.

Valore della vita disprezzato in molte forme
La dichiarazione dei presuli arriva al termine di una riunione svoltasi a Barranquilla dal 26 al 28 agosto ed alla quale hanno preso parte, oltre ai presuli stessi, anche i rappresentanti delle reti sociali per lo sviluppo e la pace nella regione. Il documento finale dei lavori scatta, infatti, una fotografia amara della situazione attuale nella zona: “Viviamo tempi difficili e caotici – si legge nel testo – evidenti nel disprezzo per il valore fondamentale della vita espresso in molte forme”.

Conflitto armato, povertà e corruzione oscurano orizzonte sociale
E qui vengono citati “il prolungato conflitto armato, il  rafforzamento delle possibilità militari delle organizzazioni criminali; il flagello del narcotraffico; la polarizzazione della società in amici e nemici; il crescente deterioramento ambientale e l’aumento della corruzione; la siccità e la malnutrizione che affliggono le famiglie più povere”: tutti fattori, sottolineano i vescovi, che “hanno oscurato l’orizzonte della costruzione di una nuova società riconciliata e pacifica, desiderio comune di tutta la regione”.

L’amore misericordioso spalanca orizzonti del perdono
Per questo, i presuli ribadiscono il loro impegno a “lavorare per la riconciliazione e la pace ispirate dai valori evangelici” ed a “rafforzare le organizzazioni cattoliche ed i processi educativi che contribuiscono ad una cultura della pace”, ampliando la partecipazione dei cittadini alla vita della società e contribuendo al “miglioramento delle condizioni di vita delle comunità”. Centrale, poi, il richiamo a “rafforzare la riconciliazione sociale basata sulla verità che non può essere nascosta né deformata, sulla giustizia, che rende possibile recuperare pienamente tutti i diritti, e sull’amore misericordioso, che spalanca gli orizzonti del perdono”.

Promuovere diritti umani, verità e giustizia
Nelle parole dei vescovi colombiani è racchiuso “il sogno” di una regione del Caribe caratterizzata da “ricchezze naturali, pluralità etnica, cultura della riconciliazione e della pace in comunione con Dio, con gli altri e con la natura; la pratica di valori come armonia, dialogo, perdono, fiducia, misericordia; la promozione di diritti umani, della verità, della giustizia; la ricostruzione del tessuto sociale in modo partecipativo ed inclusivo”.

Beati gli operatori di pace!
“Beati gli operatori di pace!”, scrivono infine i presuli del Caribe, richiamando un passo dell’Esortazione apostolica “Evangelii gaudium” di Papa Francesco in cui si ricorda che il modo più adeguato di porsi di fronte al conflitto è “accettare di sopportarlo, risolverlo e trasformarlo in un anello di collegamento di un nuovo processo”.

Incontro dei vescovi di Colombia e Venezuela
Oggi intanto, presso la sede della Conferenza episcopale colombiana, a Bogotà, si tiene l’incontro del Consiglio permanente dei vescovi colombiani, presieduto dall'arcivescovo di Tunja, mons. Luis Augusto Castro Quiroga, con il presidente della Conferenza episcopale venezuelana, mons. Diego Rafael Padrón Sánchez, arcivescovo di Cumanà. (A cura di Isabella Piro)








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