2015-09-03 17:48:00

Multe per i Paesi che non accolgono? Così si banalizza


"Il dolore è troppo grande di fronte alla disperazione di questa gente. Siamo sopraffatti, cerchiamo di lenire queste piaghe, di dare un barlume di speranza, una risposta fraterna, immediata. In Libano, in Iraq, in Giordania c’è così tanta gente immagazzinata da mesi, anche da tre anni. Non hanno nessun futuro. E allora accettano i servizi di gente che li prende in giro e finisce per seppellirli nel Mediterraneo". Rosette Hechaime, coordinatrice regionale di Caritas Medio Oriente e Caritas Nord Africa, racconta quello che definisce "l'inverno più cupo".

Rosette lamenta che "non si stanno ascoltando gli appelli del Papa e delle organizzazioni umanitarie perché si interrompa la vendita di armi e la si smetta di immischiarsi nei destini dei popoli. Queste primavere arabe cosa hanno portato? Siamo nell’inverno più cupo". L'auspicio per il vertice straordinario Ue sull'immigrazione: "Una malattia la curi se conosci le cause. Bisogna avere il coraggio di andare alle cause e prendere decisioni coraggiose. Si guarda solo a ciò che conviene, a quanto costerà, ad alzare muri. Mi aspetto sincerità e onestà dai politici. Perché non ci chiamano a partecipare con loro per parlare e pensare delle soluzioni?"

"In questo pianeta c’è posto per tutti - conclude Hechaime, commentando la proposta della Commissione Ue, presieduta da Juncker, di prevedere multe salate per i Paesi che non accolgono: "Così si finisce solo per banalizzare le cose. Pagando si metterà a tacere la propria coscienza, e basta. La politica europea potrebbe essere più illuminata, più umana".








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