Sono state la lotta alla corruzione e la difesa della famiglia basata sul matrimonio tra uomo e donna i due assi portanti della Plenaria dei vescovi cattolici della Provincia ecclesiastica di Ibadan, in Nigeria. Svoltosi il 17 e 18 agosto, l’evento ha riunito – per la seconda volta nel corso del 2015 – i vescovi di Ibadan, Ondo, Ilorin, Oyo, Ekiti e Osogbo. Al termine dei lavori, è stato diffuso un comunicato: intitolato “Scegliete oggi chi volete servire” (Giosuè (24,15), il documento è suddiviso in cinque punti ed è a firma di mons. Gabriel Abegunrin e mons. Felix Ajakaye, rispettivamente presidente e segretario della Provincia ecclesiastica di Ibadan.
No a corruzione e nepotismo, restaurare giustizia ed uguaglianza
Nel testo, i presuli esortano i cittadini nigeriani a cooperare con le istituzioni
per risanare il Paese, “dimostrando una comune determinazione nel respingere la corruzione,
il nepotismo, il favoritismo e restaurando un regime di giustizia ed uguaglianza,
in cui vengano rispettati i meriti e predomini lo stato di diritto”. In secondo luogo,
in vista del 14.mo Sinodo generale ordinario sulla famiglia, in programma in Vaticano
dal 4 al 25 ottobre, i vescovi di Ibadan invitano i loro delegati in Assemblea “a
portare coraggiosamente la testimonianza del piano di Dio per l’umanità nella creazione
dell’uomo e della donna e dei legami familiari”.
Matrimonio è unione tra uomo e donna. Contrastare ideologie contro la vita
“Di fronte a forti opposizioni – scrivono i vescovi – il mondo attuale ricaverà un
grande beneficio dalla conferma del significato del matrimonio come unione tra un
uomo ed una donna e, con la grazia di Dio, con i figli” che da essa nascono. “Ribadiamo
la nostra convinzione assoluta – continuano i presuli – nella santità della vita umana
e della famiglia e sottolineiamo che è dovere delle autorità far sì che l’esistenza
dell’uomo sia tutelata dal concepimento fino alla morte naturale”. Di qui, il richiamo
alla società affinché “faccia tutto il possibile per facilitare la crescita della
famiglia come un modo per promuovere la genitorialità responsabile, la buona educazione
dei figli e la riduzione della delinquenza giovanile”. Dal suo canto, la Chiesa nigeriana
ribadisce il proprio impegno nel contrastare “le ideologie e le attività contro la
vita”.
Appello ai giovani: l’onestà è la migliore politica
Un appello speciale, poi, i vescovi nigeriani lo rivolgono ai giovani, “troppo spesso
accusati di violenze, delinquenze e delitti vari”. Per questo, i presuli li esortano
a moltiplicare gli sforzi per “cambiare questa opinione” diffusa, diventando “agenti
credibili di cambiamento ed apostoli della misericordia di Dio in famiglia, nel Paese
e nel mondo”. “Ciò deve essere fatto – sottolinea la Provincia ecclesiastica di Ibadan
– attraverso un positivo impegno nei mass media contemporanei e la scelta deliberata
di buoni costumi e comportamenti”, perché “è bene che i giovani ricordino che, in
tutti i rapporti, l’onestà rimane la migliore politica ed il segno distintivo della
fede e della cristianità”.
Ai consacrati: svegliate il mondo!
Guardando, poi, all’Anno della vita consacrata, indetto da Papa Francesco ed in corso
fino al 2 febbraio 2016, i presuli raccomandano ai consacrati di cogliere l’occasione
per rinnovare il loro voto di impegno totale a Cristo, lavorando per “svegliare il
mondo”, così come scritto dal Pontefice nella Lettera di indizione dell’evento. Le
ultime righe della nota episcopale, infine, ricordano che “la Nigeria è stata riconosciuta
come una delle nazioni più religiose al mondo” ed esortano i fedeli alla preghiera
per il bene del Paese. (A cura di Isabella Piro)
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