L’Onu denuncia le violenze di Boko Haram in Ciad, che stanno causano uno spostamento di massa di persone in cerca di scampo. “Le comunità hanno assistito a atrocità e violenze indicibili: intere famiglie sono sradicate e devono far fronte a una situazione umanitaria estremamente precaria”, ha affermato Toby Lanzer, responsabile delle Nazioni Unite per le operazioni umanitarie nel Sahel, che – riferisce la Misna – ha chiesto una mobilitazione di risorse a favore del’area del bacino del lago Ciad.
Decine di migliaia in fuga
Nelle scorse settimane, ricordano le stesse Nazioni
Unite, circa 41 mila persone hanno dovuto lasciare le isole del lago per rifugiarsi
in località dell’entroterra, più protette. L’area infatti è stata a più riprese attaccata
da miliziani appartenenti al gruppo nigeriano Boko Haram: l’insicurezza ha anche compromesso
i lavori agricoli, nel periodo della semina, aggravando le possibili conseguenze umanitarie.
Rischio di crisi umanitaria
“Senza sostegno finanziario aggiuntivo – ha dunque
spiegato Lanzer – la situazione umanitaria in Ciad rischia di degradarsi seriamente”.
Di 572 milioni necessari a provvedere alle necessità più urgenti, secondo dati delle
Nazioni Unite, oggi solo il 35% è a disposizione.
All the contents on this site are copyrighted ©. |