2015-08-26 14:47:00

Giornata di preghiera per il Creato. Papa: superare crisi ecologica


“Vogliamo offrire il nostro contributo al superamento della crisi ecologica che l’umanità sta vivendo”, cosi il Papa stamane all’Udienza generale annunciando che martedì prossimo, primo settembre, sarà celebrata la prima Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, in comunione con i fratelli ortodossi, che già da tempo nella stessa data osservano questa ricorrenza. "In tutto il mondo - ha detto il Pontefice - le varie realtà ecclesiali locali hanno programmato opportune iniziative di preghiera e di riflessione, per rendere tale Giornata un momento forte anche in vista dell’assunzione di stili di vita coerenti. Con i vescovi, i sacerdoti, le persone consacrate e i fedeli laici della Curia romana, ci troveremo nella Basilica di S. Pietro  alle ore 17, per la Liturgia della Parola, alla quale fin d’ora invito a partecipare tutti i romani, tutti i pellegrini e quanti lo desiderano”. Su questa iniziativa, Roberta Gisotti ha intervistato mons. Gilberto Bertoglio, arcivescovo della Chiesa ortodossa autonoma di Italia e Romania:

D. - Eccellenza, quanto è importate che tutti i cristiani assumano questo impegno di “conversione ecologica”, come scrive il Papa nell’Enciclica Laudato si'?

R. – E’ molto importante che i cristiani prestino questa attenzione anche perché il mondo che ci circonda è già stato abbastanza rovinato da chi intendeva solo fare soldi sulla natura. Il mondo rischia di finire, perlomeno l’umanità. Bisogna portare rispetto a qualsiasi cosa Dio ha creato perché nella natura si vede Dio. Dio non si manifesta a noi esclusivamente di persona, ma si manifesta sempre attraverso o gli altri o la natura. La natura va rispettata al cento per cento. Sarebbe ora che smettessero di tagliare alberi e cominciassero a piantarne altri. E anche gli animali vanno rispettati. In questo periodo, dove abito hanno appeso la testa di un lupo a un cartellone di una piantina della valle: è una cosa vergognosa! Gli animali c’erano prima di noi e dovrebbero continuare ad esserci. Se continuiamo ad uccidere la natura, finirà che noi non esisteremo più perché proprio non è nella natura di Dio distruggere tutto.

D.  – Francesco chiede che questa Giornata sia anche “un momento forte in vista dell’assunzione di stili di vita coerenti”, quindi non solo parole ma fatti….

R.  – Esatto. I fatti sono quelli di cominciare veramente a rispettare. Noi come monaci portiamo molto rispetto alla natura perché prima di tagliare un albero ci pensiamo mille volte: l’albero è vita e non è giusto abbatterlo perché mi fa ombra o perché mi dà fastidio perché mi fa venire le foglie nella piscina - dice molta gente - o nei canali dell’acqua. L’albero va rispettato. Tutti gli uomini dovrebbero imparare a rispettare queste cose, una per una.

D. – I cristiani forse devono anche imparare a dare testimonianza di maggiore coraggio nel chiedere alla politica strategie, appunto, di tutela del creato…

R.  – La politica dovrebbe pensare a salvare questa nostra natura, in tutto il mondo. Poi teniamo presente che la natura c’è stata prestata perché noi qui siamo di passaggio, prima o poi ce ne andiamo, lasciamo tutto. E allora perché dobbiamo distruggere? Ai nostri figli che cosa lasciamo, al futuro cosa lasciamo? Un mondo desolato, un mondo senza piante, un mondo senza animali? Un mondo che muore.








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