La nostra fede cattolica ci chiama a “costruire sistemi e strutture” sociali ed economiche capaci di creare posti di lavoro dignitosi con salari adeguati e di promuovere “la formazione e la stabilità delle famiglie”. E’ quanto scrive mons. Thomas Gerard Wenski, arcivescovo di Miami e presidente della Commissione episcopale per la giustizia nazionale e lo sviluppo umano, nel messaggio per il "Labor Day" che si celebrerà negli Stati Uniti il 7 settembre.
L’importanza centrale del lavoro per la famiglia
Il documento prende ampio spunto dall’Enciclica di
Papa Francesco “Laudato sì” per sottolineare l’importanza centrale del lavoro per
la famiglia quale “cellula primaria della società”. Un lavoro, che anche quando c’è,
è oggi sempre più precario e mal retribuito. Nonostante qualche segnale di ripresa
dell’economia, infatti, “per molte famiglie americane la situazione non è sostanzialmente
migliorata”. A causa della disoccupazione o della sottoccupazione – rileva mons. Wenski
– sempre meno giovani negli Stati Uniti rinviano il matrimonio, mentre milioni di
bambini nel Paese vivono appena sopra la soglia di povertà. “Il lavoro è fatto per
la famiglia”, eppure tante coppie devono barcamenarsi tra lavoro e famiglia per sbarcare
il lunario. “Non possiamo rassegnarci – afferma l’arcivescovo di Miami – a questa
‘nuova normalità di un’economia che non garantisce un’occupazione stabile e un salario
adeguato a troppi uomini e donne”.
Necessaria una profonda conversione dei cuori
ad ogni livello
Dopo avere ricordato lo stretto collegamento evidenziato
da Papa Francesco tra lavoro umano “al quale siamo chiamati sin dalla nostra creazione”,
la salvaguardia del Creato e i problemi della società, nell'ottica dell'ecologia integrale
proposta dall’Enciclica, il messaggio invita i fedeli a “una profonda conversione
dei cuori ad ogni livello”. La violazione della dignità umana che “si riscontra nello
sfruttamento dei lavoratori, nel traffico di donne e bambini e in un sistema migratorio
incapace di garantire un lavoro decente e una vita migliore a persone e famiglie disperate”
dipende, infatti, anche dalle nostre scelte di vita: dai vestiti che decidiamo di
mettere, dal cibo che mangiamo e dai prodotti che compriamo.
Una società rinnovata si costruisce sulla solidarietà
“La strada per una società rinnovata – afferma in
conclusione il documento – si costruisce sulla solidarietà ed è radicata nella fede.
Rifiuta l’individualismo e il materialismo che ci rende indifferenti alla sofferenza
e chiusi all’incontro”. (L.Z.)
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