2015-08-24 08:08:00

Migranti: prosegue passaggio dalla Macedonia. 8000 in Serbia


Dopo aver bloccato per giorni la frontiera con la Grecia, la Macedonia ha aperto i suoi confini: migliaia di migranti arrivati in Serbia. Si tratta di siriani, afghani e pachistani giunti in un primo momento sulle isole greche dalla Turchia e diretti nel Nord Europa. L’esodo non si ferma anche sulle rotte del Mediterraneo: attesi a Palermo e Cagliari centinaia di migranti salvati davanti le coste libiche. Sentiamo il servizio di Marco Guerra:             

E’ una corsa contro il tempo quella dei migranti che nella notte tra sabato e domenica sono entrati in Macedonia dal confine con la Grecia. Molti di loro, circa 8000, hanno già raggiunto la Serbia   dopo che autorità macedoni hanno organizzato il loro spostamento con autobus e treni. Adesso si trovano nel centro di accoglienza di Presevo, nella Serbia meridionale, dove sono stati rifocillati mentre l'Unchr ha messo a disposizione i pullman per il trasferimento a Belgrado. La Serbia ha concesso loro solo 72 ore di permesso sul suo territorio. In questo lasso di tempo, probabilmente, cercheranno di attraversare il confine dell’Ungheria, proprio mentre Budapest sta ultimando il reticolato anti-migranti. Ed è emergenza anche nel Mediterraneo: oltre 4400 i migranti salvati davanti la Libia nelle ultime 48 ore. Stamane 900 profughi sbarcheranno a Cagliari e 500 a Palermo. Ma sulla situazione umanitaria e l’assistenza fornita ai migranti sulla rotta balcanica, Elvira Ragosta ha intervistato Elisa Gallo, capo progetto di Medici senza frontiere per le attività in Grecia:
 

R.  – Il team, che fa base al confine da marzo, in questi due giorni ha assistito veramente a un numero senza precedenti di persone che sono state bloccate nell’area. Il team medico ha dovuto soccorrere diverse persone che si sono sentite male per il caldo, la mancanza di cibo. E abbiamo avuto alcuni interventi di emergenza anche per portare queste persone all’ospedale: donne incinte, bambini molto piccoli, anche un neonato di poche settimane è stato trasportato all’ospedale, anche anziani e persone disabili sono bloccate in questa situazione caotica. La pioggia non ha ovviamente aiutato la situazione. Abbiamo provveduto anche a distribuire materiale di emergenza, cibo, kit di igiene. Nell’area abbiamo installato bagni e punti d’acqua da qualche mese, per assicurare questi servizi alle persone in transito verso il nord. Ci sono state anche di violenza da parte della polizia di confine, per cui feriti dovuti a questo e almeno otto persone sono state curate dal nostro team per conseguenze di violenza della polizia.

 








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