Sono centinaia i pellegrini originari dell’Africa attesi sabato 29 agosto prossimo ad Einsiedeln, in Svizzera, per il tradizionale pellegrinaggio all’Abbazia dedicata alla “Madonna Nera”. Giunto alla quinta edizione, l’evento avrà per tema: “Il destino dei migranti e dei rifugiati africani”. Il pellegrinaggio inizierà alle ore 10.30 con l’incontro di tutti i pellegrini sul sagrato all’Abbazia. Da qui, si snoderà la Via Crucis, accompagnata da canti di diversi Paesi africani. Alle ore 12.30, poi, all’interno dell’Abbazia, si terrà la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Jean-Marie Lovey, vescovo di Sion e delegato della Conferenza episcopale svizzera (Ces) per la Pastorale dei Migranti. L’evento è promosso da “Migratio”, organizzazione che opera in Svizzera su incarico della Ces come suo organo di consulenza, direttivo ed esecutivo per tutte le questioni relative alla Pastorale per i migranti e gli itineranti e alle loro istanze a livello culturale e sociale.
In preghiera per le famiglie, l’Africa e la Svizzera
“Con questo pellegrinaggio – informa una nota dei
presuli elvetici – gli africani residenti in Svizzera hanno la possibilità di esprimere
la loro fede e di pregare tutti insieme in favore delle loro famiglie, dei Paesi d’origine
e della loro patria di adozione”. Il pellegrinaggio, continua la nota, “mira anche
a rendere più attivi, nella Chiesa svizzera, i cristiani provenienti dal continente
africano, favorendo il loro incontro con la popolazione locale”.
San Meinrado, il fondatore del Monastero di Einsiedel
Situata nel cantone di Schwyz, la città di Einsiedeln
ruota intorno al Santuario della Madonna Nera e al Monastero annesso, risalente all’eremita
Meinrado. Cuore del monastero è la Cappella costruita proprio sulla cella di San Meinrado,
nella quale si venera la statua della Vergine, donatagli dalla badessa Ildegarda di
Zurigo. Davanti a questa statua, San Meinrado passava giorno e notte, in preghiera
ed in meditazione. Purtroppo, la statua
originaria della Vergine non è giunta fino a noi, perché è stata distrutta da un incendio
scoppiato nella Cappella nel 1465. L’icona odierna, dunque, risale alla fine del ‘400:
si tratta di una statua di stile tardo gotico, alta 119 cm, costruita in legno di
tiglio. Annerita dal fumo delle candele e danneggiata durante la Rivoluzione francese,
è stata in seguito dipinta di nero. Di qui, il nome di “Madonna nera”. Dalla fine
del 1500, la si usa vestire con abiti di colore differenti, a seconda del tempo liturgico.
1984, la visita di Giovanni Paolo II
Il Santuario di Einsiedeln è stato visitato da San
Giovanni Paolo II nel giugno 1984, nel corso del suo viaggio apostolico in Svizzera.
In quell’occasione, il Pontefice celebrò la Santa Messa di consacrazione del nuovo
altare del Santuario e, nella sua omelia, esortò i fedeli a guardare a Maria, Colei
che “ci insegna l’unità fraterna tra di noi e la nostra responsabilità nei confronti
della predicazione del Vangelo.”. (I.P.)
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