2015-08-20 10:21:00

Meeting di Rimini: nell'incontro, l'amicizia tra i popoli


Al via oggi il Meeting per l’amicizia fra i popoli promosso a Rimini da Comunione e Liberazione. Ieri è arrivato il saluto del Papa che ha esortato gli organizzatori ad “andare incontro a tutti sostenuti dal desiderio di proporre con forza, bellezza e semplicità la buona notizia dell’amore di Dio”. Il tema è tratto da un verso di Mario Luzi: "Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto nei sei pieno?". Sugli obiettivi dell’appuntamento di quest’anno Emanuela Campanile ha sentito il portavoce del Meeting, Stefano Pichi:

R. – La cosa che ci interessa sempre di più testimoniare, in un momento dove si vede una drammaticità, come la chiama Papa Francesco, una sorta di guerra mondiale combattuta a pezzi, sono le possibilità di amicizia tra i popoli. Quindi quale cosa migliore che far vedere che si possono incontrare personalità di qualunque Paese, di qualunque religione. E’ una cosa che il Meeting vuole proporre al mondo.

D. – Quindi questo è il valore aggiunto dell’edizione 2015, oltre all’obiettivo che sempre vi ha caratterizzato…

R. – Sì, esatto, tanto che già dal primo incontro dedicato alle tre grandi religioni, al dialogo interreligioso, vogliamo far vedere come il sentimento religioso non sia il problema, ma sia proprio il contrario, ciò che può essere una parte della soluzione, quindi ciò che può far nascere un’amicizia fra i popoli.

D. – Qualche altra sorpresa, perché questa edizione …

R. – Sì, il Meeting ha sicuramente un programma molto vasto. Anche quest’anno sono quasi 100 gli incontri e poi ci sono anche esposizioni e spettacoli. Come sempre, infatti, il Meeting fa cultura anche con le mostre e con gli spettacoli, oltre che gli incontri. Io cito solo alcuni nomi in programma: sicuramente il grande incontro tra il presidente della fraternità di Comunione e Liberazione, don Julián Carrón, che dialogherà con il prof. ebreo Joseph Weiler, un amico del Meeting che viene da tanti anni, sulla situazione del mondo di oggi, partendo dalla figura di Abramo, che è la figura con cui si può dire che ci sia una rinascita, una riscoperta dell’io, biblicamente, fino al problema dei giorni nostri, passando naturalmente per il filo rosso del tema del Meeting di quest’anno, che è un verso del poeta fiorentino Mario Luzi: “Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?”. E vuole essere appunto una fotografia, una luce sulla situazione dell’umano, dell’uomo di oggi. Quindi prendere questa idea della mancanza non come un fattore negativo nel cuore dell’uomo - l’uomo, cioè, non è nato sbagliato - ma come ciò che lo fa muovere, che lo fa incontrare, ciò che gli permette di capire che l’altro non è un fattore di contrasto, ma è un bene innanzitutto per sé. Ci saranno molte testimonianze su questo. Ci sarà padre Charlie, che è uno dei sacerdoti della Villa 21-24 di Buenos Aires - uno dei sacerdoti di Papa Bergoglio - che porterà i suoi ragazzi. Ci sarà, quindi, sia un incontro che una mostra in cui i ragazzi racconteranno di come la loro vita, nell’incontro con padre Charlie, sia cambiata nelle Villas, quindi nelle favelas più povere. E poi ci saranno tanti altri incontri legati all’economia, all’impresa, alla politica. Questo perché? Perché il Meeting, come per tradizione, non vuole fare delle analisi al di sopra della società, ma vuole entrare nella società. E per questo tutti i temi sono trattati al Meeting e tutta la realtà interessa il Meeting.








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